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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso

Caos tra Roma e Bruxelles sulla carne coltivata: cosa succede adesso

La Commissione ha comunicato al governo la chiusura della procedura di valutazione del testo. Per Lollobrigida è un successo, per l'opposizione è una figuraccia del ministro

La Commissione europea ha comunicato all'Italia la chiusura anticipata della procedura di notifica del disegno di legge sulla carne coltivata, la misura con cui il governo, e in particolare il ministro Francesco Lollobrigida, hanno accolto le istanze del settore agroalimentare bloccando di fatto la ricerca nel nostro Paese sulla carne prodotta in laboratorio e la sua eventuale commercializzazione. Cosa significhi tutto questo per il futuro della legge e della crociata contro i finti hamburger è però un mistero. Per il governo è una vittoria, per l'opposizione è una bocciatura e una "figuraccia" europea per l'esecutivo di Giorgia Meloni. Chi ha ragione?

Secondo quanto sostiene lo stesso Lollobrigida, quello di Bruxelles è stato un semplice atto formale che conferma la bontà del provvedimento italiano. "È stata chiusa la procedura Tris avviata a seguito della notifica della legge sulla carne coltivata - ha spiegato il ministro nel corso del Question time al Senato - La chiusura comporta che sia stato definitivamente accertato, da parte della Commissione europea, la compatibilità della legge con i principi del diritto dell'Unione europea in tema di mercato interno". Dunque, per Lollobrigida, da Bruxelles è arrivato un via libera allo stop alla carne coltivata. 

Cos'è la procedura Tris

Ma l'opposizione e diversi esperti di diritto non la vedono allo stesso modo. Facciamo un piccolo passo indietro: quando un governo di uno degli Stati membri dell'Ue vuole adottare un provvedimento che rischia di violare le regole del mercato interno, ha l'obbligo di comunicarlo alla Commissione europea, la quale avvia una valutazione preliminare, la procedura Tris per l'appunto. La legge italiana corre questo rischio, dato che introduce il divieto di importare (magari dall'Olanda) la carne prodotta in laboratorio (quando e se questo prodotto verrà autorizzato al commercio in Europa).

La decisione di Bruxelles

Per questa ragione, il governo ha notificato l'atto a Bruxelles e lo ha fatto, passaggio fondamentale, prima della sua adozione definitiva. Il problema è che, nello stesso giorno della notifica, il presidente della Repubblica aveva firmato la legge, rendendola di fatto definitiva. E qui scatterebbe l'inghippo: le norme europee, sostiene la giurista Vitalba Azzolini sul Domani, vietano "l'approvazione di un progetto di legge durante la procedura Tris". E questo "è il motivo per cui la Commissione ha archiviato la notifica da parte dell'Italia del testo sulla carne coltivata: è stata violata la procedura dell'Unione", aggiunge.

Dello stesso avviso è Enzo Cannizaro, professore di diritto dell'Unione europea all'Università La Sapienza: "L'Italia ha notificato in ritardo, dopo l'approvazione" alla Commissione Ue il disegno di legge sulla carne coltivata "e ora qualsiasi giudice dovrà disapplicare la legge in qualsiasi procedimento amministrativo, civile o penale", ha detto al Foglio, che per prima aveva dato notizia della comunicazione di Bruxelles. 

In effetti, la lettera della Commissione spiega chiaramente che la procedura è stata chiusa "perché il testo è stato adottato prima della fine del periodo di sospensione",  e invita l'Italia "a informarla del seguito dato" all'iniziativa intrapresa "anche alla luce della giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia". 

Cosa succederà adesso

Cosa succederà adesso? Se un Paese viola le norme Ue, Bruxelles di solito chiede al governo interessato di adeguarsi al diritto europeo. In questo caso, l'esecutivo italiano dovrebbe ritirare la legge sulla carne coltivata in toto, dato che non è stata rispettata la procedura Tris, e magari in un secondo momento ripresentare lo stesso testo seguendo stavolta l'iter corretto. Lollobrigida ha però smentito un tale scenario: "Non ci sarà nessuna procedura d'infrazione, né alcuna richiesta all'Italia di abrogare la legge", ha assicurato al Senato.  

Fin qui, parliamo solo della procedura formale di adozione di una legge. Ma nulla è stato ancora detto sul contenuto del testo italiano contro la carne coltivata. Su questo, la Commissione non si è ancora espressa: secondo i giuristi Azzolini e Cannizzaro, Bruxelles non lo ha potuto fare, per via del presunto errore del governo nell'avviare la procedura Tris. Quando potrà farlo, sostengono diversi esperti, la legge sarà bocciata perché contraria al principio di libera circolazione delle merci nel mercato interno dell'Ue. 

Ma anche in questo caso Lollobrigida ha una visione opposta: al Senato, il ministro ha sostenuto che è "stata definitivamente accertata, da parte della Commissione europea, la compatibilità della legge con i principi del diritto dell'Unione europea in tema di mercato interno". Come dicevamo prima, però, Bruxelles non ha ancora formulato nessuna valutazione formale sul contenuto della legge. Da dove deriva dunque l'accertamento di cui parla Lollobrigida? Secondo il ministro, dalla stessa chiusura della procedura Tris: se avesse avuto dubbi sulla legge, ragiona il ministro, "la Commissione avrebbe proceduto a contestare le disposizioni a prescindere dalla modalità di notifica". 

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