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Venerdì, 26 Aprile 2024
La sentenza / Francia

Migranti "assassini" e "stupratori", condannato il rivale di estrema destra di Macron

Il controverso Eric Zemmour dovrà pagare una multa di 10mila euro per incitamento all'odio razziale

Eric Zemmour è stato condannato ieri a Parigi al pagamento di 10mila euro di ammenda per incitamento all'odio razziale. Il candidato di estrema destra alle presidenziali francesi era stato denunciato per aver definito "assassini" e "violentatori" i migranti minorenni non accompagnati. "Non hanno motivi di stare qui, sono ladri, assassini, violentatori, ecco cosa sono, bisogna respingerli, non devono nemmeno venire", aveva detto Zemmour nel settembre 2020 parlando in televisione dei migranti minorenni arrivati da soli in Francia.

Sono parole "oltraggiose, sprezzanti", che mostrano "rifiuto violento" e "odio" contro la popolazione immigrata, tali da "superare i limiti della libertà d'espressione", ha argomentato il pubblico ministero al processo, dove si erano costituite parte civile diverse organizzazioni anti razziste. La multa dovrà essere pagata in rate giornaliere di 100 euro nell'arco di 100 giorni per "insulto pubblico" e "incitamento all'odio o alla violenza" contro un gruppo di persone a causa della loro origine etnica, nazionale, razziale o religiosa. Se non pagherà rischia il carcere. Assente in aula, il controverso giornalista e saggista, tacciato anche di antisemitismo nonostante le sue origini ebraiche, ha definito la sentenza "ideologica e stupida". "Questo sistema fabbrica il delitto di opinione in maniera industriale. Bisogna presto cacciare l'ideologia dai tribunale”, ha detto su Twitter, mentre il suo avvocato annunciava un ricorso in appello.

Polemico e provocatorio, il 63enne Zemmour non è nuovo alle aule giudiziarie. È stato assolto una decina di volte, ma questa è la sua terza condanna per istigazione all'odio. Giovedì si apre il processo in appello per le sue affermazioni sul maresciallo Philippe Pétain, a capo del governo collaborazionista durante la Seconda Guerra mondiale, che a suo avviso avrebbe "salvato" gli ebrei francesi. Nel maggio 2023 andrà a giudizio per diffamazione in relazione a sue affermazioni contro i movimenti femministi e Lgbt+.

A meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali in Francia, Emmanuel Macron resta il candidato con maggiori possibilità di vincere. Secondo un sondaggio Elabe per Bfmtv, circa il 48% dei francesi è convinto che l'attuale presidente verrà rieletto ad aprile. Al secondo posto, secondo il campione interpellato, Valérie Pécresse, di cui il 14% pronostica una vittoria, a pari merito con la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen. Solo il 6% propende per una vittoria del candidato nazionalista Éric Zemmour, e il 5% di Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise). Tutti gli altri candidati non superano la soglia del 3 per cento.

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