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Venerdì, 26 Aprile 2024
La virata / Paesi Bassi

Disturbano i cittadini della zona, l'aeroporto elimina i voli notturni

Il principale obiettivo dell'amministrazione dello scalo di Amsterdam è quello di ridurre l'inquinamento acustico ma c'è il rischio che l'intervento porti a un rincaro dei prezzi dei voli

Il principale aeroporto di Amsterdam vuole eliminare tutti i voli notturni. L’obiettivo è la drastica riduzione dei forti rumori che disturbano gli oltre 17mila residenti che vivono nei dintorni della struttura, ma c'è il timore che la limitazione dei voli potrebbe portare le compagnie aeree ad aumentare ulteriormente i prezzi dei biglietti, e causare non pochi disagi ai viaggiatori in transito.

La decisione è stata annunciata dal nuovo Ceo dell’aeroporto Schiphol, Ruud Sondag, che ha posto in cima alla lista il ripristino della fiducia degli abitanti locali, anteponendo i loro bisogni a quelli delle compagnie aeree. La chiusura della struttura dalla mezzanotte alle cinque del mattino comporterà un taglio del 54% dei "gravi disturbi del sonno", capaci di generare ipertensione, malattie mentali e cardiovascolari, quando protratti nel tempo. Il blocco delle piste di decollo e atterraggio, oltre a comprendere i voli passeggeri, interdirebbe anche i voli privati e quelli cargo. Non è stato specificato se il divieto si estenda anche ai voli governativi, quel che è certo è che ne saranno esentati gli elicotteri traumatologici, quelli della polizia e gli aerei della guardia costiera, oltre ad eventuali eccezioni per ragioni legate alla sicurezza o alle emergenze.

Il solo stop agli aerei commerciali nelle ore notturne, che dovrebbe essere totale dal 2025, permetterà di tagliare circa 10mila voli ogni anno, per una drastica riduzione di 13mila "incidenti" coi residenti. Come riportato da Het Parool, le proposte saranno introdotte gradualmente a partire dal prossimo novembre. "I problemi coi voli notturni sono aumentati di anno in anno, bisogna fare qualcosa", ha detto Sondag, specificando che il tutto deve avvenire in coordinamento con le compagnie aree dato che avrà un "impatto significativo" sul sistema.  

Secondo il Ceo di Schiphol, le misure di protezione dal rumore avranno ricadute positive anche sulla riduzione delle emissioni, "aspettando l’elaborazione, da parte del gabinetto, di un sistema di volo che rispetti i limiti sul frastuono dei velivoli e sulle loro emissioni nell’aria, in linea con l’accordo sul clima di Parigi". Nell’attesa di ciò, le maggiori ricadute in vista delle decisioni prese dall’amministrazione dell’aeroporto interesseranno i vacanzieri, i quali potrebbero vedere il costo dei biglietti alzarsi notevolmente. Di solito le compagnie low cost concentrano il maggior numero possibile di voli in 24 ore, puntando molto anche sugli orari notturni, ma se questo non sarà più possibile, le compagnie che dovranno ridurre i viaggi potrebbero rifarsi sul prezzo del singolo viaggio. Transavia potrebbe essere la compagnia a pagare lo scotto più alto. Di proprietà di Air France oltre la metà dei voli notturni di questa compagnia interessano attualmente l’aeroporto della capitale olandese.

Numerosi disagi potrebbero riguardare il grande numero di voli transatlantici provenienti dal Nord America, solitamente in arrivo a Schiphol nelle primissime ore del mattino. Nell’interesse di "bilanciare i bisogni dei vacanzieri con quelli dei residenti locali", Sondag ha assicurato che questi voli avranno la priorità per l’atterraggio, in modo da favorire le coincidenze dei passeggeri con altri aeromobili. Secondo l’amministratore delegato in questo modo le ricadute su questa tratta saranno limitate.      

Tra gli obiettivi di Sondag c’è anche quello di vietare gradualmente l’atterraggio a Schiphol di aerei obsoleti, e per questo più rumorosi. Tra questi potrebbero rientrare velivoli come il Boeing 747, da tempo utilizzato quasi esclusivamente per voli cargo su Amsterdam. Infine, la piccola rivoluzione dell’amministrazione aeroportuale ha portato alla bocciatura del progetto di una nuova pista in programma per la struttura, nel giro di un paio di anni la tendenza sarà quindi alla diminuzione del traffico aereo nel cuore dei Paesi Bassi.

L'esempio di Amsterdam segue le best practice di Vienna e Francoforte, da anni impegnate nel monitoraggio del rumore generato dai propri aeroporti, di giorno e di notte, che ha condotto nel tempo alla costruzione di veri e propri "comitati di vicinato" che hanno permesso la ricerca e l'attuazione di soluzioni apprezzate dalle parti interessate. Dallo studio di migliori traiettorie per il decollo e l'atterraggio, all'insonorizzazione degli edifici maggiormente esposti agli alti decibel prodotti dai velivoli, grandi sono stati i passi avanti fatti in materia. La messa in campo delle decisioni prese da Sondag potrebbe far balzare Schiphol in testa alla classifica degli aeroporti più all'avanguardia nel campo della riduzione di uno dei maggiori effetti collaterali generati dall'aviazione.  

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