rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità

Vacanze a rischio per la variante indiana, l'allarme degli esperti di Londra e Bruxelles

Casi triplicati in una settimana nel Regno Unito, che non esclude una possibile nuova ondata di Covid-19. E l'Ecdc europeo avverte i governi: "Cautela nell'allentamento delle attuali misure non farmacologiche, comprese quelle relative ai viaggi"

Il sogno di un'estate senza restrizioni potrebbe non diventare in realtà. E non solo negli Stati dell'Ue, dove la campagna di vaccinazione è lontana dai target che consentirebbero di allentare le misure anti-Covid con una certa sicurezza. Ma anche nel Regno Unito, il Paese che ha riaperto pub e ristoranti autoesaltando la propria capacità organizzativa nell'immunizzare la popolazione in tempi record. A dirlo è stato lo stesso leader di questa cavalcata vaccinale, il premier britannico Boris Johnson: "E' probabile che dovremo affrontare alcune scelte difficili". Il motivo? La diffusione della variante indiana. Che non fa dormire sonni tranquilli su entrambe le sponde della Manica.

Salta il liberi tutti in estate?

Nel Regno Unito, ci sono zone dove la maggioranza dei nuovi contagi di Covid-19 sono riconducibili alla variante indiana B.1.617.2. I casi legati a questo ceppo sono triplicati nel giro di una settimana. E gli esperti del governo, gli stessi che avevano dato l'ok all'allentamento delle misure anti coronavirus in seguito ai successi della campagna vaccinale, hanno avvisato che il liberi tutti (o quasi) previsto per l'estate potrebbe costare caro. Avvertimenti che Johnson non sottovaluta (dopo la lezione patita all'avvio della pandemia): la revoca quasi totale delle restrizioni, la cosiddetta Fase 4 prevista per il 21 giugno, ha detto in conferenza stampa, potrebbe saltare. Il premier ha avvertito che la nazione potrebbe trovarsi di fronte a "scelte difficili" nelle prossime settimane, alla luce di un andamento dei contagi che, a causa della mutazione, è tornato in crescita. La variante B.1.617.2, ha proseguito Johnson, potrebbe "imprimere una seria battuta d'arresto" ai piani di revoca delle restrizioni e "rendere più difficile" il ritorno alla normalità. 

A chi gli chiedeva quanto sia probabile un ritardo della Fase 4, Johnson ha risposto che "la verità è che in questo momento non è possibile fare previsioni". Il premier ha spiegato che non ci sono prove che i vaccini siano meno efficaci contro la nuova variante e che la campagna vaccinale verrà pertanto accelerata, riducendo i tempi d'attesa tra prima e seconda dose, in modo da completare il prima possibile l'immunizzazione degli ultracinquantenni e dei soggetti a rischio che non hanno ancora avuto la seconda dose. Il tutto nella speranza che possa bastare a far fronte alla variante indiana senza dover recedere dalla Fase 4 o, peggio, dover riattivare il lockdown.

Il problema, come ammesso da Johnson, è che non si sa quanto rapidamente tale variante possa diffondersi. Se dovesse confermarsi in Europa quanto rilevato da studi sul genoma di questa variante in India, scrive il Guardian, il tasso di trasmissione sarebbe così elevato che, qualora si passasse alla Fase 4, il Regno Unito potrebbe assistere a un numero di ospedalizzazioni più alto di quelli visti da inizio pandemia.  

L'allarme dell'Ecdc

Anche gli esperti dell'Unione europea concordano con le valutazioni dei colleghi d'Oltremanica, e nella loro ultima valutazione dei rischi legati al Covid invitano i governi alla cautela, in particolare sull'allentamento delle restrizioni ai viaggi, come ha fatto l'Italia in queste ore: "Nell'Unione europea/Spazio economico europeo ci sono indicazioni del fatto che la frequenza di rilevamento" di almeno due dei sotto-lignaggi della variante indiana (B.1.617.1 e B.1.617.2) "è in aumento", dice il bollettino del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l'Ecdc. 

E' in particolare il Regno Unito che ha assistito a una rapida ascesa dei rilevamenti di questa variante, casi associati a viaggi in India e alla successiva trasmissione in comunità, tanto che il Paese l'ha designata (in riferimento al sott-lignaggio B.1.617.2) come una variante di preoccupazione. In questo momento, si puntualizza nel documento, l'Ecdc mantiene invece la sua valutazione della variante indiana "come variante d'interesse" e "continuerà a monitorare attivamente la situazione".

Cautela sui viaggi

Intanto, finché "la copertura del vaccino rimane a livelli bassi in tutti i Paesi UE/SEE, l'Ecdc attualmente consiglia cautela nell'allentamento delle attuali misure non farmacologiche, comprese quelle relative ai viaggi", avverte il centro europeo. "Le informazioni limitate finora riguardanti queste nuove varianti non cambiano l'attuale posizione su queste misure. È necessaria una maggiore comprensione dei rischi prima di poter prendere in considerazione qualsiasi modifica delle misure attuali", precisa l'Ecdc.

I sotto-lignaggi attualmente descritti di questa variante "hanno profili di mutazione distinti e richiedono una valutazione individuale. Dati i dati disponibili ancora molto limitati riguardo alla loro trasmissibilità, gravità della malattia e potenziale di fuga immunitaria, non è ancora possibile valutare pienamente il loro impatto", precisa l'ente. Un punto della risposta è la vigilanza: "Al fine di comprendere e di informare meglio le valutazioni" sulla variante indiana "la sorveglianza genomica mirata dovrebbe essere migliorata", indagando sui casi associati ai viaggi, sui focolai che si accendono all'improvviso e cambiano il quadro locale, "insieme alla caratterizzazione antigenica delle varianti di Sars-CoV-2 e a una sorveglianza generale rafforzata", chiede l'ECDC. "I laboratori diagnostici dovrebbero rimanere vigili" riguardo agli esiti dei test e alla correlazione con i genomi circolanti. e

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vacanze a rischio per la variante indiana, l'allarme degli esperti di Londra e Bruxelles

Today è in caricamento