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Venerdì, 26 Aprile 2024
Guerra Russia-Ucraina

L’Ungheria dice no allo stop del petrolio dalla Russia

Dubbi anche da Berlino: “Dovremmo farlo non appena possibile, ma diversi Paesi - inclusa la Germania - dipendono dalle importazioni da Mosca"

Chi si aspettava dall’Ue una svolta sulle sanzioni energetiche alla Russia sarà rimasto deluso. Dopo che per giorni sono circolate indiscrezioni in merito al possibile stop alle importazioni di petrolio dalla Federazione Russa, i ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles hanno scartato questa possibilità. Per diversi analisti la chiusura agli acquisti di greggio dalla Russia sarebbe l’opzione ‘nucleare’, ovvero la sanzione più pesante che l’Ue potrebbe infliggere a Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, i governi europei non sembrano ancora pronti a compiere questo passo. 

Il no più esplicito è arrivato dall’Ungheria. “Non sosterremo sanzioni che mettono a repentaglio la nostra sicurezza energetica”, ha affermato il ministro degli Esteri del governo di Budapest, Peter Szijjarto, nel giorno della riunione decisiva a Bruxelles. “Siamo entrati in una nuova dimensione in termini di rischi legati alla guerra - ha aggiunto il ministro - quindi d'ora in poi dobbiamo agire in modo più deciso e più chiaro per salvaguardare i nostri interessi nazionali: la pace e la sicurezza in Ungheria”.

Parole che hanno spento sul nascere ogni ipotesi di sanzione Ue sul petrolio russo, dal momento che per questo tipo di misure restrittive a livello europeo è necessario trovare l’unanimità dei ventisette governi. La posizione di Budapest ha avuto inoltre l’effetto di spaccare il gruppo di Visegrad, l’alleanza che tiene insieme Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Il governo di Varsavia è infatti uno dei principali sostenitori dello stop alle importazioni Ue di petrolio dalla Russia e chiede tale misura dall'inizio della guerra. Tuttavia, il no alla sanzione più dolorosa per le entrate di Mosca non è dovuto alla sola opposizione di Budapest.

Il governo tedesco, pur dicendosi favorevole alla contromisura che prosciugherebbe una parte rilevante delle entrate della Russia, ha messo in guardia sulle conseguenze che tale decisione avrebbe per i Paesi Ue. “La domanda non è se vogliamo l’embargo sul petrolio dalla Russia o meno, ma quanto siamo dipendenti dal petrolio e questo differisce da uno Stato membro all’altro” ha spiegato di fronte alle telecamere la ministra degli Esteri della Germania, Annalena Baerbock. “Se solo potessimo lo faremmo”, ha aggiunto riferendosi allo stop al petrolio dalla Russia, “ma ora ci stiamo preparando per compiere questo passo nel futuro, il più presto possibile”. Resta da capire quanto tempo servirà ai Paesi più dipendenti dal petrolio russo per trovare altri fornitori.

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