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Giovedì, 25 Aprile 2024
Un anno dalla guerra

Dall'Ue più munizioni a Kiev. Poi l'avvertimento alla Cina: "Se arma Mosca passa linea rossa"

A Bruxelles i ministri degli Esteri confermano il sostegno bellico a Kiev. Borrell: "La Russia ora spara 50mila proiettili al giorno". E per produrre più armi si fa strada l'ipotesi degli appalti congiunti

A quasi un anno dall'inizio della guerra in Ucraina aumenta la tensione tra le superpotenze. Mentre Joe Biden si trovava a Kiev e il diplomatico cinese Wang Yi arrivava a Mosca, da Bruxelles è arrivato un avvertimento ben preciso. "Nel caso in cui la Cina dovesse fornire armi alla Russia", il governo di Pechino "passerebbe una linea rossa nelle nostre relazioni", sono state le parole del capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, prima dell'incontro tra i ministri degli Esteri europei.

Nell'incontro è emersa con forza la necessità di offrire più munizioni a Kiev viste le ultime notizie dal campo di battaglia. "La guerra ha cambiato natura e ora è un conflitto di posizione con combattimenti di artiglieria che consumano molte più munizioni", ha spiegato Borrell prima di precisare che "oggi la Russia spara 50mila proiettili di artiglieria al giorno". "Non posso dare la cifra dell'Ucraina ma è certamente inferiore", ha aggiunto l'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue al termine della riunione.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il problema non è economico bensì logistico. "La European Peace Facility", ha ricordato Borrell riferendosi alla 'cassa' comune introdotta per finanziare gli invii di armi a Kiev, "ha già visto aumentare la sua capacità finanziaria e recentemente c'è stato un accordo per dotarla di oltre due miliardi di euro in più". Pertanto "il problema immediato non è la mancanza di capacità finanziaria" bensì "il metodo: chi contratta con chi, attraverso quale procedimento e come si raggiunge l'Ucraina".

Di qui la necessità di usare nuovi strumenti non solo per fornire più armi e proiettili all'esercito ucraino ma anche per mantenere le riserve belliche europee in un periodo di massima instabilità. "È evidente che dobbiamo lanciare procedure per aumentare la capacità dell'industria europea per produrre di più e più velocemente" attraverso "possibili gare d'appalto a livello europeo per affrontare i bisogni urgenti dell'Ucraina", ha annunciato Borrell precisando che i primi dettagli sulle gare di fornitura verranno presentati a Stoccolma nell'incontro tra i ministri della Difesa europei previsto per il 7 e 8 marzo. Il modello degli appalti congiunti introdotto durante la pandemia per l'acquisto dei vaccini da parte dell'Ue sarà dunque replicato nel comparto della difesa.

L'Ucraina sta finendo le munizioni, ma l'Europa non riesce a produrle

Entro il 24 febbraio, ovvero l'anniversario dell'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, si prevede invece l'approvazione da parte dei governi Ue del decimo pacchetto di sanzioni alla Russia, come garantito anche oggi da Borrell e confermato dalla larga maggioranza dei ministri, alcuni dei quali erano pronti a confermare oggi stesso le nuove misure contro il Cremlino.

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