rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Il ramoscello d'ulivo

"L'Ucraina nella Nato? Non è in agenda": la 'concessione' di Berlino a Putin per evitare la guerra

Mentre per gli Usa l'invasione è sempre più vicina, il cancelliere Scholz è pronto a escludere l'ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica. Domani a Mosca il faccia a faccia col presidente russo

Al momento “non è in agenda” l'adesione dell'Ucraina alla Nato. Le parole del cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine della visita a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, potrebbero rappresentare l’ultimo tentativo per evitare la guerra in Europa. All’antivigilia dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina - prevista dai servizi segreti Usa nella giornata di mercoledì 16 - e alla vigilia dell’incontro a Mosca con Vladimir Putin, il cancelliere ha incontrato il leader del Paese al centro delle tensioni. Vista la tradizionale amicizia commerciale tra Berlino e Mosca, non sono mancate le divergenze tra i due leader.

Nel faccia a faccia con il cancelliere tedesco, Zelensky non ha infatti esitato a definire “un’arma geopolitica” il gasdotto Nord Stream 2, che aspetta solo l’ok di Berlino e dell’Ue per iniziare a pompare gas dalla Russia alla Germania bypassando i Paesi dell’Est, Ucraina in primis. Tagliare fuori Kiev dal passaggio del gas verso l’Ue consentirebbe a Mosca di minacciare gli ucraini di rimanere letteralmente al freddo, una leva che farebbe tornare il Paese sotto la sfera d’influenza russa dalla quale sta cercando di emanciparsi da diversi anni. 

Scholz ha replicato senza citare il Nord Stream 2 e limitandosi ad affermare che "nessuno dovrebbe dubitare della determinazione e della preparazione" di Berlino nel punire la Russia nel caso in cui attaccasse il suo vicino. “Agiremo allora e saranno misure di vasta portata che avranno un impatto significativo sulle opportunità di sviluppo economico della Russia”, ha sottolineato il cancelliere. Il riferimento è alle sanzioni economiche Ue che, in caso di inizio delle ostilità, potrebbero entrare in vigore entro il fine settimana. 

Il caso ha voluto che nel programma dei ventisette leader Ue ci sia un incontro a Bruxelles, nelle giornate di giovedì e venerdì, in occasione del summit tra l’Unione europea e l’Unione africana. Secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore, i capi di Stato e di governo potrebbero facilmente riunirsi in un Consiglio europeo straordinario che, in caso di invasione russa del territorio ucraino, verrebbe convocato ad hoc per dare il via libera alle sanzioni. Come ogni decisione in materia di politica estera, servirà l’ok unanime dei Paesi Ue. 

In questo contesto di tensione e attesa sono arrivate le misurate parole di Scholz. Riferendosi all’eventuale ingresso di Kiev nella Nato, il motivo principale della possibile invasione russa, il cancelliere ha detto: “È curioso osservare che il governo russo stia rendendo qualcosa che praticamente non è in agenda l'oggetto di un grande problema politico”. “Questa è, alla fine, la sfida che ci troviamo di fronte: qualcosa che non è assolutamente un problema viene reso un problema”. Un chiaro messaggio di distensione alla Russia di Putin, che ha ammassato oltre 100 mila soldati alle frontiere con l’Ucraina e che è ora determinata a non fare marcia indietro senza prima aver ottenuto la garanzia che Kiev non entrerà nell’Alleanza atlantica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"L'Ucraina nella Nato? Non è in agenda": la 'concessione' di Berlino a Putin per evitare la guerra

Today è in caricamento