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Venerdì, 26 Aprile 2024
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“I tedeschi rimpatriati con i soldi Ue e gli italiani pagano”, l'accusa della Lega al Governo

Oltre 28mila rimpatriati in Germania contro 860 rientri in Italia avvenuti grazie ai voli finanziati da Bruxelles. L’europarlamentare Borchia rimprovera all’esecutivo di non aver fatto domanda per accedere al meccanismo Ue per le emergenze

Negli ultimi mesi l’Ue è finita spesso sotto accusa per la presunta mancanza di aiuti messi a disposizione dei Paesi più in difficoltà nella lotta al coronavirus, a partire dall’Italia. Ma con riferimento ai rimpatri di cittadini bloccati all’estero sarebbe stato il Governo italiano a ‘dribblare’ gli aiuti Ue, per fare tutto per conto proprio a spese dei contribuenti del Belpaese. A lanciare l’accusa è l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia. Una vicenda che “fa emergere l'inefficienza dell’esecutivo”, accusa il leghista. 

Un solo volo verso l'Italia su 216

Facendo riferimento ai dati diramati dalla Commissione europea, l’eurodeputato del carroccio denuncia che “28.031 cittadini tedeschi in queste settimane sono stati rimpatriati da Paesi terzi grazie al Meccanismo di protezione civile europea (Ucpm), mentre i cittadini italiani che hanno beneficiato di un volo cofinanziato dall'Unione sono stati solamente 860”. L’esponente del partito guidato da Matteo Salvini prende di mira “l’evidente disparità, confermata dal fatto che dei 216 voli operati dall'Europa all'interno del meccanismo, solo uno ha interessato l’Italia”.

"Tutto a spese degli italiani"

Il Governo italiano - stando alla ricostruzione di Borchia - avrebbe preferito rimpatriare i concittadini bloccati all’estero con risorse proprie anziché accedere all’aiuto messo in campo dall’Ue. “Il regolamento dell’Ucpm - si legge nella nota dell’europarlamentare - prevede che i Governi nazionali debbano presentare le domande per i rimpatri, ma i numeri dimostrano che quello italiano non ha preso minimamente in considerazione questa opportunità, lasciando gravare i costi dei rientri sulle tasche dei nostri connazionali, che per tornare a casa da situazioni anche potenzialmente rischiose hanno dovuto sborsare di tasca propria”.

Rientro salato

“Solo ieri, sono riusciti a rientrare dalla Repubblica Dominicana alcuni connazionali, pagando mille euro per il viaggio di ritorno, mentre la Germania ne ha rimpatriati oltre 500 il mese scorso, usando il cofinanziamento Ucpm”, denuncia l’eurodeputato, coordinatore dell’organizzazione ‘Lega nel Mondo’. “L'atteggiamento del Governo italiano sui rimpatri come su altri temi europei - conclude Borchia - è del tutto inaccettabile. Gli italiani sono contributori netti dell'Unione, assurdo non sfruttare gli strumenti a disposizione”.

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