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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Ue pronta a stop a petrolio russo dopo voto in Francia. Mosca: "Non possono prima di 5 anni"

Lo sostiene il New York Times citando fonti di Bruxelles, la paura è che un aumento dei prezzi della benzina rischierebbe di colpire Macron e rafforzare Le Pen

L'Unione europea sta lavorando a un embargo del petrolio della Russia di Vladimir Putin, da applicarsi gradulamente in mesi per dare modo ai vari Paesi di organizzare forniture alternative, ma non avverrà prima del ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi per non danneggiare Emmanuel Macron. Lo riporta il New York Times, citando fonti comunitarie e spiegando che la paura di Bruxelles è che un aumento dei prezzi della benzina rischierebbe di colpire l'inquilino dell'Eliseo e rafforzare la sua avversaria, la leader di estrema destra Marine Le Pen.

Gli aggiornamenti dalla guerra in diretta

Il giornale statunitense sottolinea come la scelta temporale sia indicativa della difficoltà di convincere tutti i 27 Stati membri a fare un passo prima ritenuto impensabile, mentre la Russia prepara una rinnovata offensiva nell'Ucraina orientale. Ma funzionari e diplomatici, che hanno parlato in condizione di anonimato perché non autorizzati a discutere la questione con la stampa, hanno affermato che c'era una sensazione crescente che il provvedimento sarebbe stato adottato anche in assenza di un cosiddetto 'trigger', un altro grande evento scioccante come le atrocità a Bucha, anche se un evento di quel tipo potrebbe far procedere la decisione in maniera più spedita.

Ma Mosca minimizza questo rischio e sostiene che è improbabile che i Paesi dell'Ue siano in grado di sostituire completamente il petrolio e il gas russi nei prossimi 5-10 anni. Senza le risorse russe, è impossibile parlare di garanzia della sicurezza energetica dell'Europa, ha scritto il vice primo ministro, Alexander Novak nel suo articolo per la rivista Energy Policy, citato dalla Tass. "La risoluzione del Parlamento europeo sul divieto di importazione delle risorse energetiche russe rileva che la decisione dovrebbe essere accompagnata da un piano d'azione volto a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Ue. Tuttavia, i principali attori del settore concordano sul fatto che è improbabile che sostituire completamente il petrolio e il gas russi nei futuri 5-10 anni", ha spiegato Novak, secondo il quale la quota delle forniture di petrolio ai Paesi dell'Ue dalla Russia raggiunge il 30 per cento, il gas il 40 e la quota di carbone russo sulle importazioni totali dell'Europa è circa un terzo di tutti gli acquisti.

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