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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sindaco arrestato si mette in congedo: così funziona nel garantista Regno Unito

Il primo cittadino di Liverpool è sotto indagine con l'accusa di corruzione ma la reazione di politica e stampa è stata improntata al massimo rispetto del principio della presunzione di innocenza

Se il garantismo in Italia è una parola di cui ci si riempie la bocca ma che è assolutamente priva di significato, nel Regno Unito sembra essere una cosa piuttosto seria. E lo è al punto tale che un sindaco, arrestato con pesanti accuse (ma non ancora sotto processo) può decidere di andare semplicemente in congedo in attesa di chiarire la sua posizione davanti alla legge, senza che la cosa crei alcuno stupore o reazioni scomposte, e neanche una richiesta di dimissioni.

L'arresto

Lo scorso quattro dicembre a finire agli arresti domiciliari è stato il laburista Joe Anderson, primo cittadino non di una piccola e sconosciuta cittadina inglese, ma addirittura di Liverpool, uno dei principali centri del Paese. Tornato poi in libertà sotto cauzione, il sindaco è sospettato associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e all'intimidazione di testimoni. Il Labour lo ha sospeso dal partito in attesa che si chiarisca la situazione, senza rilasciare alcuna dichiarazione, né di fiducia né di sfiducia nei suoi confronti. Insieme al sindaco sono state arrestate altre quattro persone, tra cui poi solo successivamente si è scoperto che ci fosse anche Derek Hatton, un ex vicepresidente del consiglio comunale della città. Anche qui senza alcuno scalpore particolare.

Rispetto della privacy

In uno stringato comunicato seguito all'arresto la polizia si è limitata a scrivere: "Cinque persone sono state arrestate dagli investigatori in relazione a reati di corruzione e intimidazione di testimoni come parte di un'indagine sui contratti di costruzione e sviluppo a Liverpool. Gli arresti fanno parte di un'indagine in corso. Gli arrestati sono stati portati alle stazioni di polizia dove saranno interrogati dagli investigatori". In Italia nel comunicato ci sarebbero stati perlomeno i nomi degli arrestati e quelli dei dirigenti delle forze dell'ordine che avevano gestito la brillante operazione. Non avrebbe stupito nessuno poi se dalla procura fosse anche magicamente sfuggita qualche intercettazione o dettaglio sulla vicenda. Nel Regno Unito no, la privacy di una persona sotto indagine e la sua presunzione di innocenza si rispettano ancora.

Nessuna gogna mediatica

Anche sui giornali la notizia non è stata sparata in prima pagina, in nessuna prima pagina delle testate nazionali, neanche quelle del Daily Mail e del Daily Express, tabloid che potrebbero essere considerati una sorta di Libero e Il Giornale britannici, e che sull'arresto di un politico laburista avrebbero potuto andarci pesante, cosa che non sono certo restii dal fare di solito per altre questioni (qui l'articolo del Daily Mail e qui quello del Daily Express). Nel caso dell'arresto di Anderson gli articoli sono stati improntati alla più sorprendente moderazione. Non è difficile immaginare la gogna mediatica e la baraonda politica che un episodio del genere avrebbe scatenato in Italia.

Reazioni pacate dell'opposizione

Per capire la pacatezza con cui è stata affrontata la cosa in Inghilterra invece basta leggere le reazioni di uno dei leader dei gruppi di opposizione, il liberale Richard Kemp, che ha semplicemente chiesto al sindaco di “seguire i precedenti e lasciare i ruoli ufficiali fino a quando non verrà assolto o condannato”. “Abbiamo tutti dei vice in grado di svolgere il nostro lavoro”, ha detto aggiungendo che “la giustizia è servita meglio quando non si specula su eventuali questioni potenziali”. Ed è proprio quello che poi una settimana dopo, il 10 dicembre, Anderson, che si professa innocente, ha deciso di fare. Il 62enne laburista, che è sindaco di Liverpool dal 2012 ed era nel consiglio dal 1998, si è messo in congedo non pagato fino alla fine dell'anno, in attesa di capire come proseguiranno le indagini, e ha lasciato il potere in mano al suo vice Wendy Simon. “Il tempo chiarirà che non ho fatto niente”, ha detto promettendo di tornare nel suo ruolo quando “non sarò più sospettato”. Il Paese dell'habeas corpus non smentisce il suo grado di civiltà giuridica.

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