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Venerdì, 26 Aprile 2024
Guerra senza confini

La Russia dice addio alla Stazione spaziale internazionale

A pesare sulla scelta di Mosca sarebbero state le sanzioni occidentali per la guerra in Ucraina che hanno colpito anche il settore aerospaziale russo

Le tensioni tra Russia e Occidente avranno conseguenze anche sullo spazio. Mosca ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dalla Stazione spaziale internazionale a partire dal 2024. L’annuncio è arrivato dal nuovo capo della Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa, Yuri Borissov, il quale ha annunciato che in un anno e mezzo Mosca conta di “iniziare a creare la stazione orbitale russa", che sarà "la priorità principale" del programma spaziale nazionale. 

Sullo sfondo della decisione dei russi ci sono le forti tensioni geopolitiche con l’Occidente scatenate dall’invasione in Ucraina. Un contesto che ha messo in crisi quello che è considerato un vero e proprio modello di cooperazione internazionale. La Stazione spaziale tiene infatti assieme dal 1998 i Paesi europei, il Giappone, gli Stati Uniti e, ancora per poco, la Russia.

La flotta spaziale di Mosca attualmente gioca un ruolo chiave nel mantenere la Stazione in orbita, ma alcune sue navi spaziali sono state colpite dalle sanzioni occidentali dovute all’invasione in Ucraina. Uno smacco che ha sicuramente contribuito a far maturare la decisione russa di uscire dal programma. 

“Senza dubbio adempiremo a tutti i nostri obblighi nei confronti dei nostri partner” della Stazione spaziale internazionale, ha rassicurato Borissov durante un’apparizione televisiva con il presidente russo, Vladimir Putin. “Ma la decisione di lasciare questa Stazione dal il 2024 è stata presa”, ha aggiunto il capo della ‘Nasa russa’.

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"Il dominio spaziale è in una situazione difficile, e penso che il mio compito principale non sia quello di abbassare l'asticella, ma di alzarla, soprattutto fornendo i servizi spaziali necessari all'economia russa", ha sottolineato Borissov in una delle sue prime uscite pubbliche dalla nomina di prestigio. Il capo delle operazioni spaziali russe ha quindi citato la navigazione spaziale, le comunicazioni e la trasmissione dei dati come priorità.

Da parte sua, la Nasa americana ha affermato di non aver ancora ricevuto alcuna notifica "ufficiale" del ritiro di Mosca dal programma.

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