rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Disordini e tensioni / Regno Unito

La polizia "vieta" le proteste contro re Carlo e Elisabetta: ondata di arresti nel Regno Unito

Ong e attivisti contestano la decisione delle forze dell'ordine di reprimere le manifestazioni pacifiche anti-reali

È polemica nel Regno Unito dopo le denunce di ong e attivisti per la libertà di espressione sugli arresti avvenuti in questi giorni dopo la morte di Elisabetta II. Diversi manifestanti antimonarchici che protestavano pacificamente contro re Carlo III e iù in generale i reali, sono stati fermati dalla polizia, e in alcuni casi portati dietro le sbarre. 

È successo per esempio domenica scorsa a Edimburgo. Mentre la bara di Elisabetta II attraversava la città, la polizia scozzese ha arrestato una donna che reggeva un cartello con la scritta "Fottiti imperialismo, abolire la monarchia". Lo stesso giorno, a Oxford, un uomo di nome Symon Hill che ha protestava contro la proclamazione di Carlo III è stato ammanettato dalle forze dell'ordine e costretto a salire su una camionetta prima di essere riportato a casa.

Mentre Carlo III si recava in Parlamento, davanti al Palazzo di Westminster, due manifestanti hanno tenuto in mano dei fogli con le scritte "Not my king", "Abolish the monarchy" e "End feudalism". Il filmato, che è stato ampiamente condiviso sui social media, mostra la polizia allontanare una delle due persone. Anche il Principe Andrea è finito sotto tiro a Edimburgo, questa volta in relazione al suo processo per violenza sessuale. Un uomo ha gridato "Andrew, sei un vecchio porco". Una dichiarazione della polizia riportata dalla Bbc afferma che l'uomo è stato "arrestato in relazione a un reato di ordine pubblico sul Royal Mile alle 14.50 circa".

Martedì i manifestanti si sono presentati davanti alla Cattedrale di Saint Giles a Edimburgo, dove giaceva la bara di Elisabetta II. Sul loro stendardo non c'era alcuna scritta. Tra loro vi era un giovane avvocato, Paul Powlesland, che è stato avvicinato da un agente di polizia che gli ha chiesto le sue generalità per aver esposto un cartello bianco. L’uomo ha ripreso tutta la scena. Il filmato, diventato virale in seguito alla pubblicazione, mostra Powlesland chiedere all’agente se sarebbe stato arrestato se sul cartello fosse stato scritto "not my king", e l'agente avrebbe risposto "sì", poiché sarebbe stato "offensivo in questo momento".

Powlesland, riporta Euronews, ha detto che la risposta della polizia ad alcuni manifestanti ha sollevato implicazioni preoccupanti per le libertà di cui godono attualmente i cittadini del Regno Unito, aggiungendo che la minaccia di arresto o detenzione - anche se non porta a una condanna penale - potrebbe dissuadere le persone dall'esercitare il loro diritto di protestare. "In questi momenti di lutto nazionale o di orgoglio, è facile che i nostri diritti vengano cancellati", ha aggiunto.

Il Public Order Act del 1986 consente alla polizia di Inghilterra e Galles di arrestare chiunque causi molestie, allarme o disagio al pubblico. La pena massima prevista è di 1.000 sterline di multa. Con il Police, Crime, Sentencing and Courts Act del 2022 la polizia ha acquisito il diritto di imporre condizioni alle proteste se ritiene che siano troppo rumorose. Sebbene non esista un diritto specifico nella legge, il diritto alla protesta è sancito dai diritti alla libertà di espressione e alla libertà di riunione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che è stata direttamente incorporata nel diritto britannico dalla legge sui diritti umani.

"La protesta non è un regalo dello Stato, ma un diritto fondamentale", ha dichiarato Jodie Beck, responsabile delle politiche e delle campagne di Liberty, una ong che si occupa di difendere le libertà personali nel Regno Unito. "Poter scegliere cosa, come e quando protestare è una parte vitale di una democrazia sana e funzionante". L'ong britannica ha dichiarato di aver registrato un'allarmante impennata di arresti da parte della polizia per "proteste pacifiche" alla luce della morte della Regina. "È molto preoccupante vedere la polizia esercitare i suoi ampi poteri in modo così pesante e punitivo per reprimere la libertà di parola e di espressione", ha dichiarato Beck, citando il Policing Bill e il Public Order Act. "Il governo sta rendendo più difficile per le persone difendere ciò in cui credono", ha aggiunto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La polizia "vieta" le proteste contro re Carlo e Elisabetta: ondata di arresti nel Regno Unito

Today è in caricamento