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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Odio online e molestie: nel mirino il Governo finlandese guidato da cinque donne

Secondo uno studio, i continui attacchi sul web alle leader dell’esecutivo hanno il risultato di scoraggiare la classe dirigente femminile a prendere parte al processo decisionale per paura di ripecussioni

Nel Paese simbolo delle donne al potere, la classe dirigente femminile si sente scoraggiata a prendere parte alle decisioni più importanti perché teme di finire nel mirino dell’odio online che colpisce le leader di Governo. Questa la fotografia scattata da Politico, il giornale online specializzato in affari europei, che ha riportato i risultati di uno studio condotto dal Centro di eccellenza per le comunicazioni strategiche della Nato. Il documento ha rivelato che l’esecutivo finlandese, guidato dalla prima ministra Sanna Marin, viene preso di mira di continuo da molestie online misogine.

Offese a "livelli incredibili"

Oltre alla premier, arrivata al potere a fine 2019 quando aveva 34 anni, anche le alte quattro donne leader di altrettanti partiti che sostengono la maggioranza hanno ricevuto “livelli incredibilmente alti di messaggi offensivi” nel corso del periodo monitorato nello studio, ha spiegato il ricercatore Rolf Fredheim nella presentazione dei risultati. Nei messaggi d’odio raccolti dai ricercatori le cinque donne “sono state vittima in modo schiacciante di abusi misogini che hanno attaccato i loro valori, umiliando le loro capacità decisionali e mettendo in discussione le loro capacità di leadership”, si legge nel rapporto.

Tante donne rinunciano alla politica

I dati diffusi trovano riscontro non solo nella percezione di varie esponenti politiche, che hanno constatato in prima persona la riluttanza delle donne a candidarsi alle elezioni locali, ma anche a livello amministrativo. Un altro studio condotto nel 2019 ha infatti rilevato che il 28% delle amministratrici locali presi di mira dall’odio online ha dichiarato di essere meno incline a partecipare al processo decisionale proprio a causa dei post violenti. Iiris Suomela, una esponente dei Verdi, il cui partito è nella coalizione di governo, ha affermato in un'intervista che sia per lei che per le sue colleghe c'è un "fattore paura" coinvolto nel prendere certe decisioni che probabilmente scateneranno degli abusi soprattutto online . "Questa situazione sembra essere qualcosa che gli uomini non devono subire tanto, anche gli uomini progressisti, gli uomini antirazzisti possono essere più aperti e diretti nell'affrontare certe questioni senza essere molestati così gravemente. E questo crea certamente un fattore di paura". ha detto. 

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