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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

Il New York Times denuncia von der Leyen per il caso dei vaccini Pfizer

Il quotidiano Usa aveva chiesto l'accesso agli sms tra la leader Ue e il capo della casa farmaceutica durante i negoziati per l'acquisto delle dosi anti Covid. Ma i messaggi sono stati cancellati

Il New York Times ha deciso di portare la Commissione europea in tribunale per non aver reso pubblico lo scambio di messaggi tra la presidente, Ursula von der Leyen, e il ceo di Pfizer Albert Bourla, riguardo il negoziato che ha portato all'acquisto delle dosi di vaccino per il Covid. Il quotidiano sostiene che la Commissione aveva l'obbligo di rendere pubblici i messaggi, in nome della trasparenza, perché potrebbero contenere informazioni utili legate all'acquisizione per miliardi di dollari di dosi di vaccino. Lo riporta Politico.

L'inchiesta

Il New York Times si è limitato a emettere un comunicato, evitando ogni ulteriore commento: "Presentiamo - si legge - molte richieste di accesso a documenti di interesse pubblico. Non possiamo fare commenti questa volta sul soggetto al centro della causa". Le accuse a von der Leyen per il suo rapporto con Pfizer risalgono ad aprile del 2021, quando il New York Times, sulla scorta di un'inchiesta di neztpolitik.org, rivelò che la presidente della Commissione e l'amministratore delegato della multinazionale Usa, Albert Bourla, avevano trattato tramite “chiamate e sms” una fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti Covid.

Da qui l’intervento della mediatrice europea, Emily O’Reilly, che ha chiesto di avere accesso alle conversazioni confidenziali. La Commissione ha replicato affermano di non essere in grado di trovare gli sms che si scambiarono la presidente dell’esecutivo Ue e il numero uno di Pfizer. La commissaria alla Trasparenza Vera Jourovà aveva spiegato che i messaggi potevano essere stati cancellati, a causa della loro "natura effimera".  Nella vicenda si è inserito anche il Parlamento europeo, attraverso la commissione Covi, creata proprio per analizzare l'operato di Bruxelles durante la pandemia di Covid-19, acquisti di vaccini compresi.

Le pressioni del Parlamento

Gli eurodeputati hanno chiesto a von der Leyen e Bourla di comparire in audizione, ma finora nessuno dei due ha partecipato alle riunioni della commissione. "Non si tratta di una questione privata, ma di una questione di trasparenza fondamentale per comprendere le scelte alla base della strategia europea sui vaccini, e se tali scelte siano state fatte nel pieno rispetto dei diritti e degli interessi dei cittadini", ha attaccato la parlamentare italiana Rosa D'Amato, del gruppo dei Greens/Efa. D'Amato, insieme ad altri deputati, ha chiesto di sospendere l’ingresso dei manager e dei lobbisti di Pfizer presso le istituzioni Ue finché Bourla non accetterà di andare in audizione presso la commissione.

Lo scorso ottobre, la Procura europea ha annunciato di avere aperto un'inchiesta sull'acquisto dei vaccini anti Covid dopo che una relazione della Corte dei conti dell'Ue aveva sollevato non poche perplessità sulla gestione della trattativa tra Bruxelles e Pfizer. Secondo quanto rilevato dall'organo di controllo del bilancio europe, la presidente della Commissione avrebbe trattato personalmente con la casa farmaceutica senza coinvolgere il gruppo negoziale in cui sono rappresentati gli Stati, rifiutandosi inoltre di rispondere alle richieste di chiarimento della Corte.

Il caso del marito Heiko

A novembre del 2022, sempre l'eurodeputata D'Amato ha presentato un'interrogazione alla Commissione per chiedere lumi sul coinvolgimento di Heiko von der Leyen, marito della presidente, in un progetto di ricerca sui vaccini a mRna (la tecnologia usata dalla tedesca BioNTech e da Pfizer per il loro farmaco contro il Covid). Il progetto, finanziato dall'Italia con 320 milioni di euro provenienti dal Pnrr, il piano Ue per la ripresa post pandemia, prevede la partecipazione della società biotech statunitense Orgenesis, di cui Heiko von der Leyen è direttore scientifico. Dopo le polemiche, il marito della leader Ue si è dimesso dall'incarico all'interno del progetto. 

Al netto degli eventuali chiarimenti della Commissione sulla vicenda, queste polemiche stanno complicando la corsa di von der Leyen alla rielezione alla guida dell'esecutivo Ue. Nel maggio 2024 si terranno le elezioni europee, e l'attuale presidente sta già facendo i conti con la concorrenza interna di un altro tedesco, il collega di partito e leader dei popolari europei Manfred Weber, che starebbe cercando di portare i moderati Ue verso la destra di Giorgia Meloni, dei polacchi del PiS e di Vktor Orban. Una strategia opposta alla grande coalizione con socialdemocratici, liberali e verdi su cui si poggia la cosiddetta maggioranza Ursula.  

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