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Venerdì, 26 Aprile 2024
Guerra in Ucraina

"Dalla gestione delle crisi alla difesa collettiva": la Nato torna alla strategia della guerra fredda

I vertici dell'Alleanza atlantica sul mancato invio di carri armati a Kiev: "Non sono la soluzione miracolosa, ma l'Ucraina deve averli". Poi l'avvertimento: "Probabile un'offensiva russa in primavera"

I vertici della Nato non hanno apprezzato il mancato invio all'Ucraina dei carri armati promessi da Berlino. Quella che doveva essere la giornata della determinazione si è infatti rivelata quella della titubanza, con un nuovo rinvio sugli aiuti militari a Kiev. I carri armati occidentali, tuttavia, "non sono la soluzione miracolosa" contro la Russia, ha detto il comandante delle forze alleate in Europa, il generale statunitense Christopher Cavoli. In ogni caso, ha aggiunto il militare, "è necessario un equilibrio tra tutti i sistemi di armamento". 

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La minaccia russa

"Se i russi stanno combattendo con i carri armati, anche gli ucraini ne hanno bisogno", ha detto ai giornalisti il ​​capo del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, dopo l'incontro tra gli alti ufficiali dell'Alleanza atlantica che si è tenuto a Bruxelles. A prescindere dall'esito della guerra, ha aggiunto Bauer, "siamo tutti d'accordo sul fatto i russi, molto probabilmente, avranno le stesse ambizioni anche se dovessero perdere". E quindi "la minaccia non scomparirà" con l'eventuale ritirata dei soldati di Mosca dall'Ucraina, ha avvertito Bauer. Anzi, ha aggiunto, la Russia proverà a "ricostituire" e persino a "migliorare" il suo sistema militare e "imparerà da questo conflitto". Di qui il cambio di strategia degli 'atlantisti'.

Clima da guerra fredda

"Per molti anni la Nato si è concentrata sulla gestione delle crisi. Ora torniamo al ruolo originario di difesa collettiva e questo ha conseguenze profonde", ha detto il generale Cavoli. "I piani nazionali militari - ha continuato - saranno di nuovo allineati e incorporati con quelli della Nato e tutti gli alleati avranno un programma comune. Questo approccio guiderà le nostre operazioni, la nostra postura, le nostre attività, i nostri investimenti e darà vita a cambiamenti nelle strutture di comando", ha aggiunto il generale. Insomma, i tempi sono cambiati. Se per tanti anni l'Alleanza atlantica ha potuto trascurare le forze armate di altri Paesi per dedicarsi alle "crisi", come la lotta al terrorismo, ora la Nato è tornata al compito che le era stato assegnato alla nascita: la difesa dei Paesi alleati (sottinteso: dalle forze straniere, Russia in primis).

La prossima offensiva

Lo scenario più probabile, ha avvertito Bauer tornando sulla guerra in corso, è che inizi una nuova offensiva contro l'Ucraina in primavera. "Non è qualcosa che sappiamo per certo", ha spiegato invitando alla cautela, "ma si basa sul presupposto che se i russi non hanno cambiato i loro obiettivi strategici, allora la cosa più probabile che accadrà in primavera è una nuova offensiva. E quindi a questo devono prepararsi gli ucraini", ha concluso l'alto ufficiale Nato.

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