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Venerdì, 26 Aprile 2024
Entra la Finlandia

La Nato raddoppia il confine con la Russia

L'ingresso della Finlandia, con la Svezia che scalpita, dà speranze a Kiev: "Anche noi vogliamo aderire". Ma l'Ungheria frena e Mosca minaccia ritorsioni

Entrare in guerra per allontanare la Nato e ritrovarsela tredici mesi dopo sulla porta di casa. L'ingresso formale della Finlandia nell'Alleanza atlantica, segnato dalla cerimonia di ieri a Bruxelles, ha avuto l'immediato effetto di raddoppiare il confine Nato-Russia, con altri 1.340 chilometri di frontiera terrestre da tenere d'occhio nel momento più teso dalla fine della guerra fredda. A spingere Helsinki a mettere fine a decenni di neutralità militare è stata l'invasione russa dell'Ucraina e le conseguenti minacce ai Paesi scoperti dal cosiddetto 'ombrello' euroatlantico. 

"L'era del non allineamento militare nella nostra storia è finita. Oggi inizia una nuova era", è stato il commento del presidente finlandese Sauli Niinisto. "Presto anche la Svezia diventerà un membro a pieno titolo dell'alleanza", ha promesso Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato che spera di issare la trentaduesima bandiera di un Paese alleato nel quartier generale di Bruxelles entro la fine del suo mandato, prevista per l'autunno. A portare un po' di ironia durante la cerimonia ci pensa il segretario di Stato Usa Antony Blinken. "Oggi dovremmo ringraziare il signor Putin", ha detto il rappresentante di Washington al suo arrivo.

A convincere gli scandinavi a entrare nella Nato è stato infatti l'articolo 5 del Trattato che ha visto nascere l'Alleanza atlantica, di cui ieri si festeggiava il 74esimo anniversario. Si tratta della disposizione che obbliga gli altri Paesi alleati a intervenire militarmente in caso di attacco nei confronti di un altro Stato membro. Una garanzia di sicurezza che un giorno sogna di avere anche l'Ucraina, che nel 2008 aveva tentato senza successo di aderire all'alleanza. "La Nato e l'Ucraina hanno bisogno l'una dell'altra", è stato l'appello del ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, invitato a partecipare alla riunione tra i ministri alleati a Bruxelles. "Apprezziamo il sostegno dell'alleanza, ma non c'è migliore soluzione strategica per la sicurezza della regione euroatlantica dell'adesione dell'Ucraina alla Nato", ha aggiunto il politico ucraino. 

L'Ucraina nella Nato: la nuova promessa che rischia di alzare la tensione

Ma a dimostrare gli ostacoli verso questo traguardo ci sono anzitutto le reazioni alla sola presenza di Kuleba all'incontro. "L'invito del ministro degli Esteri ucraino alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato è una violazione dell'unità della Nato. L'Ungheria sosterrà gli sforzi di integrazione dell'Ucraina solo se si ripristineranno i diritti degli ungheresi in Transcarpazia", ha tuonato il ministro ungherese Peter Szijjarto frenando sul nascere le speranze atlantiste di Kiev in ragione dei dissidi con Budapest sulla minoranza ungherese in Ucraina. Anche la reazione di Mosca all'ingresso della Finlandia nella Nato e all'attivismo dell'alleanza non si è fatta attendere. "L'espansione dell'Alleanza atlantica è un assalto alla nostra sicurezza e agli interessi nazionali russi", sono state le parole di condanna del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha anche citato la possibile adozione di contromisure sulla nuova frontiera ostile.

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