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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La Russia vuole sostituire i mobili Ikea con quelli prodotti da carcerati: "Migliori e meno cari"

Dall'inizio dell'anno le colonie carcerarie della sola regione degli Urali hanno firmato contratti per un valore di quasi 10 milioni di euro. "Ma non sono gulag, condizioni di vita decenti"

I mobili prodotti da carcerati sostituiranno quelli dell'Ikea, che ha lasciato la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Prima che il presidente Vladimir Putin desse inizio a quella che ha definito una “operazione speciale” la multinazionale svedese impiegava circa 15mila persone nella Federazione, il suo decimo mercato più grande, ma ora sta riducendo le sue attività e vendendo le scorte rimanenti dopo aver sospeso il lavoro a marzo. Ma adesso circa 30 colonie carcerarie di sette regioni hanno firmato contratti per la produzione di mobili per un valore di 3,5 milioni di rubli (circa 57mila euro) in occasione di una recente fiera del lavoro carcerario, secondo quanto scritto da Oblastnaya Gazeta, un quotidiano della città degli Urali di Ekaterinburg.

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Dall'inizio dell'anno le colonie carcerarie della sola regione degli Urali hanno firmato contratti comunali e statali per un valore di 600 milioni di rubli (quasi 10 milioni di euro). I funzionari del carcere sostengono che questi prodotti battono quelli dell'Ikea sia in termini di costi che di qualità. "Le nostre colonie carcerarie sono più che in grado di sostituire Ikea. Se le confrontiamo, la qualità dei nostri mobili è superiore e i prezzi sono più bassi", ha dichiarato al giornale russo Ivan Sharkov, responsabile del lavoro carcerario della regione di Sverdlovsk, negli Urali. Secondo il servizio carcerario regionale, la maggior parte dei mobili prodotti in queste colonie carcerarie viene fornita a clienti governativi e a società statali.

Le autorità russe hanno recentemente esteso i programmi di lavoro nelle carceri, anche per far fronte ad una carenza di forza lavoro, scrive Moscow Times, ricordando che a febbraio il servizio carcerario federale aveva annunciato la creazione di centri correzionali per persone alla prima condanna o responsabili di reati minori. Allora era stata negata l'intenzione di voler ricostruire i campi di lavoro, come i gulag di era sovietica. "Ma non saranno dei gulag, avranno condizioni nuove e decenti", aveva assicurato l'allora capo del sistema carcerario, Alexander Kalashnikov. In una recente fiera a Yekaterinburg, negli Urali, sono stati messi in vendita beni per 3,5 milioni di rubli (58mila euro) prodotti in 30 istituti carcerari di sette regioni russe. Non è chiaro tuttavia quali siano le condizioni di lavoro imposte ai carcerati.

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