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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La principale minaccia alla sicurezza dell'Europa è la criminalità organizzata

Le mafie sono state in grado di adattare il loro modus operandi alla pandemia e l'Europol stima che saranno la maggiore fonte di pericolo negli anni avvenire

La minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata in Europa non è mai stata così alta. Questo è quanto si evince da Socta 2021, un nuovo rapporto pubblicato da Europol su base quadriennale. Lo studio afferma che la pandemia probabilmente alimenterà le attività delle cosche nel continente negli anni avvenire, anche per una richiesta di cocaina in continuo aumento.

La direttrice dell’Europol, Catherine De Bolle ha affermato che l’Europa si trova a un “punto di rottura” e che la criminalità organizzata non ha mai rappresentato una minaccia così grave per l’Unione. Tra l’altro quasi il 40 per cento delle reti criminali è ormai coinvolto nel traffico di droga, che si configura come la più grande attività illecita dell’Unione europea. Poi ci sono la tratta e lo sfruttamento di essere umani, il traffico di migranti e le frodi. Sembra inoltre che il coronavirus non sia stato di intralcio per i criminali, che secondo De Bolle “erano già pronti ad adattare il loro modus operandi alla pandemia”. La direttrice ha inoltre detto che sono stati in grado di “sfruttare la paura e le ansie degli europei”. Europol, che ha il suo quartier generale all’Aia, in Olanda, ha specificato nel rapporto che le bande sono riuscite a capitalizzare la pandemia, offrendo vaccini anti-Covid e kit di auto-test falsi.

Inoltre, dallo studio viene fuori che gli strumenti a portata di mano per le forze dell’ordine negli Stati membri sono “scoraggianti”. Come spiega Euronews, risulta molto difficile affrontare la criminalità organizzata proprio per la sua struttura transnazionale, con il 70 per cento delle reti attive almeno in tre Paesi diversi. Europol ha voluto anche mettere in guardia i cittadini europei dalle frodi sia online, che offline. Ha sottolineato che bisogna fare attenzione anche ai furti domestici, che nel continente sono circa un milione ogni anno. Per l’organizzazione, un’ulteriore tendenza preoccupante è il crescente uso della violenza da parte delle reti criminali, sempre più inclini alla tortura e all’utilizzo di armi da fuoco. Per non parlare poi del ricorso sempre più diffuso alla corruzione. Tra le altre cose è stato riscontrato un aumento di strutture aziendali sempre più complesse, volte al riciclaggio di ingenti somme di denaro. Nella maggior parte dei casi, circa l’80% delle organizzazioni attive utilizza strutture commerciali legali per le proprie attività commerciali. Inoltre, i malavitosi sono sempre più digitali e hanno spostato parte dei loro crimini online, attraverso l’uso di comunicazioni crittografate, social media e servizi di messaggistica istantanea.

Il commissario europeo per gli Affari Interni Ylva Johansson, ha dichiarato che si tratta di un problema di entità “spaventose”. “In un anno, i criminali hanno guadagnato quasi 140 miliardi di euro di denaro illegittimo nell’Ue, somma paragonabile all’1 per cento del Pil dell’Unione e più di quello di alcuni Stati membri”, ha spiegato Johansson. I governi sono ora chiamati a rafforzare le misure politiche, la cooperazione giudiziaria e la condivisione delle informazioni se vogliono efficacemente combattere la criminalità organizzata.

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