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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Iran, l'Ue sfida Trump: “Accordo su nucleare funziona e va difeso”

Il presidente Usa potrebbe dare l'ok alle sanzioni contro Teheran, stracciando di fatto l'intesa raggiunta dal suo predecessore, Barack Obama. Ma Bruxelles, con l'appoggio di Regno Unito, Germania e Francia, tira dritto: "Chi è contrario dovrebbe proporre un'alternativa che fino a ora non è arrivata"

L'Europa si schiera compatta a fianco dell'Iran. Lo fa con la massima rappresentante della diplomazia Ue, Federica Mogherini, e con il sostegno dei tre paesi europei che hanno sottoscritto l'accordo sul nucleare iraniano: Regno Unito, Germania e Francia. Un accordo, ha ribadito Mogherini a margine dell'incontro a Bruxelles con il ministro degli Esteri di Teheran, Javad Zarif, che “funziona e va difeso”.

Il messaggio a Trump

Un chiaro messaggio al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che a breve potrebbe stracciare l'intesa firmata dal suo predecessore Barack Obama, rispolverando quelle sanzioni contro l'Iran che erano state congelate proprio con l'accordo. Alla vigilia dell'ultimo giorno utile per Trump per decidere se dar seguito a quanto minacciato poco velatamente nei mesi scorsi, l'Unione europea fa sapere che "resta impegnata per la piena attuazione dell'accordo sul nucleare iraniano, un accordo che funziona ed è cruciale per la sicurezza del mondo". Parole di Mogherini, ma che trovano eco anche negli interventi dei tre ministri degli Esteri dei tre Paesi europei negoziatori per il nucleare iraniano, il francese Jean-Yves Le Drian, il tedesco Sigmar Gabriel e il britannico Boris Johnson, che insieme all'Alta rappresentante hanno incontrato il loro omologo iraniano Zarif. 

“Non c'è alternativa all'implementazione dell'accordo sul nucleare iraniano”, per questo è necessario "restare vigili" per verificare la sua applicazione, ha detto Le Drian sottolineando comunque che esistono dei "punti di disaccordo" con Teheran sullo sviluppo di missili balistici. Ma al di là delle divergenze, ha chiarito il francese, “non ci sono indicazioni che possano sollevare dubbi sul rispetto dell'accordo da parte degli iraniani” e dunque “per una rottura”. Il britannico Johnson si rivolge, con non poca fermezza, direttamente a Trump: “Chi è contrario (al proseguimento dell'accordo, ndr) dovrebbe proporre un'alternativa che fino a ora non è arrivata”. L'Europa difenderà l'accordo sul nucleare iraniano "contro ogni possibile decisione che lo indebolisca", ha confermato il ministro tedesco Sigmar Gabriel, perchè "sarebbe un segnale molto pericoloso per il resto del mondo se l'unico accordo che impedisce la proliferazione delle armi nucleari fosse negativamente influenzato”.

Le tensioni in Iran

A dispetto delle smentite alla vigilia da parte delle fonti iraniane, al tavolo di Bruxelles si è parlato anche dei recenti scontri in Iran dovuti alle proteste contro il carovita e in generale contro il governo di Rohuani. Fonti di Bruxelles fanno sapere che la Ue ha espresso al tavolo dei colloqui la sua "preoccupazione" per quanto sta accadendo in Iran, mentre Zarif avrebbe ribadito quanto sostenuto pubblicamente, ovvero che le proteste sono nate da ragioni economiche e che la reazione delle autorità è stata contenuta. 

Ma proprio sugli scontri tra manifestazioni e forze dell'ordine, che hanno provocato oltre 20 vittime, Trump potrebbe far leva per dare man forte (anche se non direttamente) a una eventuale rottura dell'accordo. Non a caso oggi la Casa Bianca è tornata ad accusare la Repubblica islamica di repressione, denunciando che sono "migliaia" le persone arrestate durante le proteste antigovernative dei giorni scorsi. “Siamo profondamente preoccupati per le notizie secondo le quali la settimana scorsa il regime iraniano ha arrestato migliaia di cittadini che hanno partecipato a manifestazioni pacifiche - fa sapere Washington - sono ancora più preoccupanti altre notizie secondo le quali il regime iraniano ha torturato o ucciso alcuni dei manifestanti arrestati. Non resteremo in silenzio mentre la dittatura iraniana reprime i diritti fondamentali dei suoi cittadini e riterremo i leader iraniani responsabili di ogni violazione”. 

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