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Domenica, 28 Aprile 2024
La scelta / Germania

La Germania vuole accelerare il rimpatrio dei richiedenti asilo che non ne hanno diritto

Il governo Scholz propone diverse misure per controllare l'immigrazione, anche per frenare l'ascesa dell'estrema destra. Preoccupano i festeggiamenti a Berlino per l'attacco di Hamas ad Israele

Messo alle strette dalla preoccupante ascesa dell’estrema destra, il cancelliere Olaf Scholz è deciso ad arginarla mostrando il pugno duro nei confronti dei migranti, come pure dei richiedenti asilo. L'11 ottobre il governo di coalizione verde-rosso-liberale ha promesso di semplificare il processo di espulsione e rimpatrio dei richiedenti asilo che non hanno il diritto di rimanere in Germania. "È una questione in cui lo Stato deve dimostrare di avere la situazione sotto controllo", ha affermato il capo del governo.

L'obiettivo è di ridurre il numero di persone in arrivo. Secondo il progetto di legge, le persone in carcere non riceverebbero più un avviso di espulsione. I tempi di detenzione per le persone in attesa di espulsione verrebbero estesi a 28 giorni, rispetto ai 10 previsti ora. L'espulsione dei criminali, cioè persone condannate ad almeno un anno di carcere, diventerebbe più rapida che mai. Nelle nuove norma si consentirebbe anche ai richiedenti asilo di lavorare nel Paese, gravando così di meno sulle casse dello Stato tedesco, impoverite da inflazione e recessione.

Nel corso della presentazione del pacchetto Scholz ha dichiarato anche che "al momento ci sono troppi migranti in arrivo". Secondo i calcoli delle autorità tedesche ci sarebbero potenzialmente oltre 300mila persone che hanno chiesto asilo in Germania solo nel 2023. Nei primi sette mesi di quest'anno è stato rilevato un incremento del 78% rispetto all'anno precedente. "Questo è più di quanto possa essere gestito facilmente", ha aggiunto il cancelliere. Anche il ministro dell'Economia Robert Habeck del partito dei Verdi ha sottolineato che molti comuni "hanno raggiunto il loro limite".

A riscaldare gli animi dei tedeschi, progressivamente più attratti da politici aggressivi e autoritari, ci si sono messe anche le celebrazioni in piazza a Berlino, che hanno festeggiato l'attacco di Hamas contro Israele. "È stato un grave errore far entrare così tante persone di cultura, religione e concetti totalmente diversi, perché si crea un gruppo di pressione all'interno di ogni Paese che lo fa", ha dichiarato Henry Kissinger, l'ex diplomatico americano centenario in un'intervista per la televisione tedesca Welt.

Negli ultimi anni diversi sondaggi hanno però dimostrato che l'antisemitisco tedesco si annida altrove, tra le fila dell'estrema destra e dei suprematisti bianchi. Le idee xenofobe, contro chiunque siano dirette, attecchiscono soprattutto quando si fa sentire la crisi economica oltre che di identità di un Paese. Sono lontani i tempi in cui l'ex cancelliera cristiano democratica Angela Merkel decise di accogliere un milioni di rifugiati dalla Siria dichiarando in una storica conferenza stampa: "Ce la possiamo fare". Era il 2015, un'era geopolitica fa.

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