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Martedì, 19 Marzo 2024
Alta tensione / Turchia

Erdogan come Putin, minacce alla Grecia: "Guai se militarizza le isole dell'Egeo"

Il presidente riaccende la disputa sui territori ellenici nel Mediterraneo vicini alla Turchia: "Atene tenga a bada parole ed azioni e usi la testa, altrimenti se ne pentirà"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha minacciato la Grecia che ha accusato di creare basi militari alle porte della Turchia, con una mossa che fa tornare alla mente le richieste di Vladimir Putin all'Ucraina e agli altri Paesi confinanti con la Russia di non militarizzare le zone di frontiera. Il presidente, che ha appena ufficializzato che il prossimo anno si candiderà ancora per restare in carica, la scorsa settimana aveva annunciato che Ankara stava interrompendo i colloqui con Atene, in parte per una disputa con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, e per presunte violazioni dello spazio aereo turco. Ora la tensione è diventata ancora più alta.

"Avverto la Grecia di evitare sogni, atti e dichiarazioni che provochino rimpianti. Ritorna in te", ha tuonato Erdogan in un discorso televisivo pronunciato mentre osservava le esercitazioni militari denominate Efeso e che si svolgeranno vicino a Smirne, sulla costa occidentale del Paese, la più grande manovra pianificata quest'anno, cui prenderanno parte circa 10 mila uomini appartenenti a esercito, marina e aeronautica. "Esortiamo la Grecia a tenere a bada parole e azioni, a usare la testa se non vuole pentirsene come avvenuto un secolo fa. Sono serio, non sto scherzando, qualcuno è stato viziato negli anni passati e fino a quando questi vizi non saranno eliminati questo argomento rimane sensibile", ha detto Erdogan in riferimento alle pretese territoriali della Grecia nel Mediterraneo Orientale e al sostegno che Atene ha ricevuto da Unione Europea, Francia in testa e Stati Uniti negli anni passati.

Ankara e Atene sono state a lungo in disaccordo su questioni come i confini marittimi, visto che ci sono diverse isole greche, ricche di risorse naturali, che sono lontane centinaia di chilometri dalla Grecia continentale e invece vicinissime alla Turchia. Ma ci sono state tensioni anche sulla gestione dei migranti, nonché su Cipro, con la parte nord dell'isola di fatto sotto occupazione turca dal 1974. Ora Erdogan sta facendo la voce grossa sulle isole dell'Egeo, che secondo Ankara non possono essere armate ai sensi di vecchi trattati come quello di Losanna del 1923 e di Parigi del 1947. Sulla questione i due Paesi avevano ripreso i colloqui bilaterali nel 2021, dopo una pausa di cinque anni, ma hanno fatto pochi progressi.

Ankara afferma che quelle isole furono cedute alla Grecia in base ai trattati del 1923 e del 1947 a condizione che non le armasse. La Grecia sostiene che le osservazioni della Turchia sull'armamento delle isole sono "infondate" e l'ha accusata di mettere in discussione la propria sovranità su di esse. Entrambe le nazioni hanno inviato lettere alle Nazioni Unite in cui delineano le loro posizioni rivali sullo spazio aereo e sulle isole stesse.

"I politici greci mirano a mutare le regole del diritto con dichiarazioni e azioni. È inaccettabile che la Turchia non possieda isole a più di due chilometri di distanza dalla propria costa mentre la Grecia abbia isole a oltre 600 chilometri dalla terraferma. Ora a causa dell'isola di Meis (Castellorosso ndr) pretendono 40 mila chilometri quadrati di mare. È inaccettabile", ha sostenuto il presidente turco. Castellorosso è finita al centro dello scontro nell'agosto del 2020, quando la Turchia ha compiuto esplorazioni in cerca di gas in acque vicine all'isola e formalmente elleniche, ma vicinissime anche territorio turco, scatenando non solo l'ira di Atene ma anche della Francia di Emmanuel Macron che si è immediatamente schierata al fianco della Grecia.

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