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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La comunità ebraica francese contro Le Pen e sinistra: "Non votateli"

Secondo tre importanti istituti che rappresentano gli ebrei di Francia, la leader della destra mette "in pericolo la Repubblica". Accuse anche alla "gauche" di Melenchon per la sua presunta "colpevole compiacenza" nei confronti dell'antisemitismo. L'appello in vista delle regionali, i cui sondaggi premiano proprio il partito dell'alleata di Salvini

Un forte appello è stato lanciato oggi dal Consiglio rappresentativo delle istituzioni bbraiche di Francia (Crif), il Concistoro centrale e il Fondo sociale ebraico, affinché i francesi vadano a votare "massicciamente" alle prossime elezioni e "facciano sbarramento ai due partiti estremisti", che sono a loro parere il Rassemblement National di Marine Le Pen e la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, definiti come "partiti estremisti che mettono in pericolo la Repubblica."

In una nota, le tre importanti organizzazioni ebraiche di Francia chiedono, in particolare, di andare a votare massicciamente alle elezioni provinciali e regionali che si terranno in Francia il 20 e il 27 giugno per fermare l'avanzata di questi partiti, evocando in particolare il "rischio di vedere il Rassemblement National vincere in una o diverse regioni" e invitando "a una mobilitazione più ampia possibile per evitare di vedere una o più regioni presiedute da un partito i cui valori danneggiano il patto repubblicano". La comunità ebraica punta il dito anche contro il partito di sinistra La France Insoumise, per la sua presunta "colpevole compiacenza" nei confronti dell'antisemitismo. "Le soluzioni politiche ai problemi incontrati dai francesi non vanno ricercate nel rifiuto e nell'esclusione, o nel clientelismo, ma nei principi di una Repubblica unita", aggiungono.

L'appello delle istituzioni ebraiche arriva a pochi giorni da un voto che potrebbe rilanciare la corsa di Marine Le Pen alla presidenza della Repubblica: i sondaggi danno il suo partito in ascesa e almeno in una regione, la Hauts-de-France, le possibilità di successo sono elevate. A dirla tutta non è una novità: già nel 2015 proprio Le Pen arrivò a un passo dalla conquista di questa regione, nata dalla fusione del Nord-Pas-de-Calais e della Picardie: vinse ampiamente al primo turno, ma una sorta di fronte di unità nazionale le sbarrò la strada verso il trionfo al secondo turno. 

Rispetto a 6 anni fa, però, il clima politico sembra cambiato e Le Pen ha cercato di imporre un'opera di "moderazione" del partito, portandolo verso posizioni più centriste. Restano comunque delle pesanti ombre che il Rn fa fatica a togliersi di dosso, tra cui proprio l'antisemitismo, tema molto sentito in un Paese che fa i conti anche con l'islamofobia. Già nelle settimane scorse, alcuni esponenti di religione ebraica del Rn avevano chiesto ai vertici del partito di prendere le distanze da alcuni candidati ritenuti ambigui sull'antisemitismo. Cosa che è avvenuta proprio in queste ore: una candidata è stata sospesa dalla partecipazione alla campagna elettorale per aver riportato dei commenti antisemiti e cospirazionisti sul suo account Twitter, in particolare riprendendo alcune frasi dell'attivista di estrema destra Yvan Benedetti, recentemente condannato per incitamento pubblico all'odio contro gli ebrei. 

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