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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Cene clandestine in ristoranti di lusso, proteste in Francia

Un'inchiesta giornalistica ha rivelato che alcuni locali parigini stellati avrebbero ospitato clienti vip, tra cui anche alcuni ministri. La procura ha avviato un'indagine penale. Secondo le autorità, sarebbero circa 200 i sospetti

Ristoranti di lusso avrebbero organizzato delle cene clandestine in pieno lockdown per clienti altolocati, forse anche "un certo numero di ministri". È quanto ha denunciato un'inchiesta della tv francese M6. Il governo ha escluso la presenza di suoi membri a queste cene, ma ha confermato che ci sono 200 sospetti identificati dalla polizia, mentre la procura di Parigi ha avviato un'indagine penale. 

"Ministri a cena"

La rivelazione ha fatto scattare la rabbia sui social, dove diversi ristoratori che hanno dovuto chiudere o ridurre di molto la loro attività in seguito alla pandemia hanno chiesto a gran voce che le autorità facciano chiarezza e individuino i responsabili. Hashtag come #OnVeutLesNoms, #OnVeutDesNoms e #RestaurantsClandestins sono diventati in poche ore tra i più utilizzati su Twitter. In particolare, ha suscitato forti reazioni la presunta presenza di ministri a queste cene. Tanto più che la notizia è arrivata dopo che il governo ha imposto nuove restrizioni anti-Covid a livello nazionale. Una fonte anonima (o quasi) intervistata dai giornalisti di M6 ha dichiarato di aver mangiato in due o tre ristoranti clandestini "con un certo numero di ministri".

La gola profonda ritratta

L'anonimato della fonte è però durato poco, così come le sue accuse ai ministri: gli utenti hanno presto identificato la gola profonda come Pierre-Jean Chalençon, uomo d'affari e opinionista televisivo tra i più noti in Francia (una sorta di Flavio Briatore transalpino). Il quale a sua volta ha dato mandato al suo avvocato di inviare alla stampa una nota in cui, ammettendo implicitamente di essere l'accusatore, ha negato che i ministri fossero presenti alle cene clandestine: il suo era solo "umorismo". 

Circa 200 sospetti

Ministri o meno, il fenomento dei ristoranti di lusso clandestini sembra essere reale. Il portavoce del governo Gabriel Attal, in un primo momento finito nel calderone dei presunti avventori delle cene proibite, ha detto alla televisione Lci che in effetti le autorità stanno indagando su feste e ristoranti clandestini da mesi, e che 200 sospetti sono stati identificati. I ministri del governo "hanno il dovere di essere totalmente irreprensibili ed esemplari", ha aggiunto Attal, dicendosi comunque sicuro che nessun membro del governo abbia violato le regole. In seguito all'inchiesta di M6, la procura di Parigi ha aperto un'indagine penale.

Stando a quanto riferisce il quotidiano Le Parisien, chi ha partecipato alle cene clandestine di lusso rischia poco: un'ammenda di massimo 135 euro. Più dure le sanzioni per gli organizzatori: carcere fino a 1 anno e multa di massimo 15mila euro. 

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