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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il blitz

Maxi operazione contro la 'ndrangheta a Bruxelles, in campo mille poliziotti per scovare i clan

Altri interventi sono stati messi in atto nei giorni scorsi a Liegi e ad Anversa, che è una delle principali porte per l'ingresso della cocaina in Europa. Il Paese è "ad alto rischio infiltrazioni mafiose" e viene utilizzato come hub per la trasformazione e l'invio di droga in altre nazioni

Oltre mille poliziotti sono stati impiegati a Bruxelles in una maxi retata contro la Ndrangheta e la mafia albanese, in un'operazione di una portata di una grandezza che non si vedeva da tempo. Il Belgio è una delle porte d'ingresso per la cocaina in Europa e nella nazione, considerata “ad alto rischio di infiltrazioni mafiose” dalla direzione generale antimafia italiana, e la criminalità organizzata calabrese è ormai radicata in buona parte della sfera economica del Paese, soprattutto nelle province di Hainaut, Liegi e Limburgo.

E proprio a Liegi la settimana scorsa c'era stata un prima operazione, seguita da un'altra ad Anversa ieri e poi oggi da quella nella capitale in cui, come riporta la stampa locale, per arrestare dozzine di sospetti son state fatte tra le 120 e le 130 perquisizioni, avviate contemporaneamente intorno alle 5 del mattino, con il supporto delle unità speciali, poiché diversi ricercati erano ritenuti pericolosi e pesantemente armati. “Stiamo prendendo di mira il traffico di cocaina. Non si tratta necessariamente di sequestrare grandi quantità di droga ma di danneggiare una banda di narcotrafficanti attiva nel traffico internazionale”, ha dichiarato Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale, spiegando che è stata presa di mira una “banda estremamente violenta”, implicata in particolare in omicidi.

Fondamentali nelle indagini è stata la decrittazione dei messaggi scambiati dai criminali su una rete di comunicazione presumibilmente protetta, che ha permesso agli investigatori di compiere progressi decisivi. Al centro dell'inchiesta il traffico internazionale di cocaina che in Europa è gestito principalmente da 'ndrangheta e mafia albanese, che hanno contatti con i produttori dell'America latina e strutture in Germania, Italia e Belgio. Da anni le reti criminali fanno entrare enormi quantità di polvere bianca attraverso i porti di Anversa in Belgio, Amburgo i Germania e Le Havre in Francia. E Bruxelles sembra fungere da hub, una piattaforma logistica dove la droga viene lavorata in laboratori clandestini e immagazzinate in edifici, a volte nel cuore della città, prima di essere ridistribuita in altre nazioni.

Nell'operazione ad Anversa la polizia giudiziaria federale aveva arrestato 10 persone dopo 13 perquisizioni domiciliari, ma tra gli indagati ci sono anche sei persone che lavorano o hanno lavorato per un'autorità portuale. A Liegi erano state arrestate 27 persone e sono stati sequestrati quantitativi di droga per un valore di 80 milioni di euro. Un laboratorio di lavorazione e confezionamento di cocaina è stato smantellato a Strée e un luogo di stoccaggio è stato perquisito a Ferrières. Inoltre, sono state sequestrate dieci armi da fuoco tra cui cinque Kalashnikov, 80mila euro in contanti, telefoni cellulari criptati, dieci veicoli, cavalli e beni di lusso.

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