rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità

Non solo AstraZeneca, ecco i vaccini anti-Covid su cui punta l’Ue

La Commissione ha concluso le trattative con sei grandi gruppi dell'industria farmaceutica, che si preparano a soddisfare le richieste di Bruxelles: somministrazione nei primi mesi del 2021 e dosi per un prezzo compreso tra i 5 e i 15 euro

Le ultime notizie poco rassicuranti sull’andamento delle sperimentazioni sul vaccino anti-covid da parte di AstraZeneca, gigante britannico della farmaceutica, coinvolgono da vicino l’Unione europea. La Commissione ha infatti concluso un contratto lo scorso 27 agosto con l’impresa che oggi ha sospeso i test dopo l’insorgenza di una patologia definita “inspiegabile” dagli addetti ai lavori su uno dei volontari coinvolti nella sperimentazione. “Sono cose che capitano normalmente quando vengono condotti test clinici”, ha cercato di gettare acqua sul fuoco il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic. Ma il politico slovacco ha anche garantito che “la Commissione non scenderà mai a compromessi sulla sicurezza”. 

A tranquillizzare Bruxelles c’è l’ampio “ventaglio” di accordi con le imprese messo su dall’esecutivo Ue negli ultimi mesi, che ormai può contare su trattative già concluse con ben sei attori principali del comparto della farmaceutica a livello mondiale. Seppure il contratto di fornitura con AstraZeneca sia l’unico in vigore, l’Ue vanta pre-accordi con Sanofi-GSK, Johnson & Johnson, CureVac, Moderna e, come annunciato questa mattina, con BioNTech-Pfizer. Notizia di poche ore fa è infatti che la Commissione ha concluso i “colloqui esplorativi” con la società tedesca che collabora con la statunitense Pfizer per l'acquisto di un potenziale vaccino contro il Covid-19. 

Il contratto con BioNTech-Pfizer, si legge in una nota dell’esecutivo Ue,  “consentirebbe a tutti gli Stati membri di acquistare il vaccino, nonché di donarlo ai Paesi a basso e medio reddito o di reindirizzarlo verso i Paesi europei”. Quanto al numero di somministrazioni a disposizione, si prevede che la Commissione disporrà di “un quadro contrattuale per l'acquisto iniziale di 200 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri, con un'opzione di acquistare fino a 100 milioni di dosi ulteriori, che verranno fornite non appena saranno dimostrate la sicurezza e l'efficacia del vaccino contro il Covid-19”. 

BioNTech lavora nello sviluppo di un nuovo vaccino basato sull'RNA messaggero (mRNA). L'mRNA svolge un ruolo fondamentale nella biologia umana, trasferendo le istruzioni che ordinano alle cellule del corpo di produrre proteine per prevenire o combattere le malattie. Ma al netto dei dettagli clinici e delle metodologie di sviluppo del vaccino che potrebbe finalmente mettere al riparto l’umanità dal coronavirus, in tanti cominciano a chiedersi quale sarà l’effettiva disponibilità delle dosi e se queste saranno alla portata di tutti i cittadini. 

A dare risposte a tali quesiti è stata Sandra Gallina, vicedirettrice della Dg Salute e sicurezza alimentare della Commissione europea. Nel suo intervento di ieri presso la commissione Ambiente del Parlamento europeo, la funzionaria italiana al centro delle trattative con i big della comparto farmaceutico ha sottolineato che “un buon vaccino” deve essere non solo efficace e sicuro, ma anche conveniente. La Gallina ha affermato che le prime vaccinazioni dovrebbero iniziare già verso la fine di quest'anno e che un numero significativo di vaccini dovrebbe essere disponibile nella prima parte del 2021. “Le dosi saranno distribuite agli Stati membri in base alle dimensioni della popolazione”, ha spiegato agli eurodeputati, mentre i prezzi dovrebbero essere “compresi tra 5 e i 15 euro per dose” al fine di “garantire l'accessibilità economica per tutti gli Stati membri”. La funzionaria Ue ha infine precisato che spetterà agli Stati membri decidere chi riceverà per primo la vaccinazione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Non solo AstraZeneca, ecco i vaccini anti-Covid su cui punta l’Ue

Today è in caricamento