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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

Al-Sisi a Bruxelles per il summit Ue-Africa: “Leader europei non legittimino la repressione in Egitto”

L’accusa di Amnesty International: “Le autorità egiziane stanno reprimendo ogni forma di dissenso”. Nel mirino dell'Ue l’export francese di strumenti di cyber-sorveglianza

Un ospite indesiderato. Diventa un caso politico la presenza del presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, al sesto summit Ue-Unione africana in programma oggi e domani a Bruxelles. A preoccupare le ong in difesa dei diritti umani e alcune formazioni politiche è il palcoscenico internazionale offerto al leader egiziano. Un'occasione che potrebbe legittimarne l’immagine pubblica all'estero, nonostante le violazioni delle libertà civili e la repressione degli oppositori o delle voci critiche nel Paese testimoniata anche dalle vicende di Giulio Regeni e Patrick Zaki

Forti critiche alla presenza a Bruxelles di Al-Sisi sono arrivate da parte di Amnesty International, che ha sollecitato i leader europei a chiedere al presidente egiziano di affrontare la crisi dei diritti umani in corso in Egitto e porre fine agli incessanti attacchi contro coloro che sono impegnati nella difesa dei diritti. “I leader europei che incontreranno il presidente Al-Sisi devono cogliere l’occasione per denunciare questa situazione, evitando di offrirgli l’opportunità di dare un colpo di vernice bianca sulle sue politiche profondamente repressive”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice di Amnesty International presso le istituzioni europee. 

“Le autorità egiziane - ha aggiunto Geddie - stanno reprimendo ogni forma di dissenso”. “Le persone che si trovano in carcere per aver esercitato pacificamente i loro diritti umani si aspettano che i leader europei parlino per loro e premano per un cambiamento”, ha avvertito la rappresentante di Amnesty. “Se questo non avverrà - ha aggiunto - l’Unione europea invierà un messaggio molto dannoso: è più importante rafforzare i legami col governo egiziano piuttosto che occuparsi dei diritti umani”.

Nella giornata di ieri, in occasione dell’incontro tra Al-Sisi e il re belga Filippo, si è svolta una manifestazione di protesta delle principali ong per i diritti umani accompagnate dal gruppo parlamentare ecologista belga Ecolo-Groen. Dal partito dei Verdi francesi è invece recentemente arrivata l’interrogazione parlamentare di Mounir Satouri, eurodeputato ecologista, che ha permesso di fare luce su una fornitura all'Egitto di dispositivi di cyber-sorveglianza prodotti in Francia finita nel mirino della Commissione europea che ne sta valutando “la conformità alle normative dell'Ue sulle esportazioni”, come affermato da Ursula von der Leyen in risposta al deputato. I servizi della Commissione europea “sono in contatto con le autorità francesi competenti per chiarire le circostanze” dell’esportazione dei sitemi di sorveglianza informatica, ha aggiunto la presidente dell’esecutivo Ue. Un tema che molto difficilmente verrà sollevato durante la due giorni di summit dedicata alla partnership Ue-Africa.

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