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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La star del basket che combatte Lukashenko: "Ecco cosa sta succedendo in Bielorussia"

Il Parlamento europeo ha assegnato all'opposizione al regime il Premio Sacharov per la libertà di pensiero. A rappresentarla anche la cestista Leuchanka che è stata arrestata durante le proteste: “Sono scesa in piazza perché non potevo più stare zitta”

Il sogno di Yelena Leuchanka è sempre stato quello di giocare a basket, e lo ha coronato arrivando anche a essere ingaggiata nelle prestigiose Nwba statunitense e nella Ummc russa e venendo convocata nella nazionale del suo Paese, la Bielorussia. Mai avrebbe pensato di diventare uno dei volti della rivolta contro il governo di Alexander Lukashenko, e di essere arrestata in seguito alle proteste seguite alle ultime, controverse elezioni. “ Non potevo stare zitta a guardare, e ho iniziato a parlare di com’è essere in un paese dove non esiste la democrazia. Era difficile essere una delle prime persone a chiedere libertà di espressione e il diritto di scegliere. Ho iniziato a usare le mie piattaforme, i miei profili social, dove parlavo costantemente di quello che stava succedendo”, ha raccontato la cestista intervenendo nel corso del webinar organizzato dall'Ufficio in Italia del Parlamento europeo in occasione del conferimento del Premio Sacharov per la libertà di pensiero all'opposizione in Bielorussia.

Le proteste dopo le elezioni

Il Paese si trova nel bel mezzo di una crisi politica, dopo le controverse elezioni presidenziali del 9 agosto che hanno scatenato una rivolta contro il presidente Lukashenko che è ormai al potere dal 1994, quando la nazione si staccò dall'Unione sovietica, scegliendo però di non aprire le porte al capitalismo ma di tentare di mantenere un controllo statale sull'economia, e non solo. “Dopo aver visto le cose terrificanti che accadevano nelle prigioni e nelle strade dopo le scorse elezioni, mi sono unita ad altri atleti con gli stessi ideali e siamo scesi insieme in strada a protestare pacificamente. Abbiamo deciso che avremmo difeso i cittadini, che era il momento per noi di impegnarci ed essere uniti, e continueremo a farlo”, ha dichiarato la donna. “30mila persone sono state messe in prigione e sono state vittime della repressione, e sfortunatamente sono finita in prigione, ma non ho rimpianti”, ha continuato Leuchanka secondo cui “la cosa più orribile è che sono finita in prigione non perché ho commesso un crimine ma perché stavo combattendo per la libertà. E mentre ero in carcere ero fiera di essere finita lì per quel motivo. E anche le persone, le donne che erano lì con me non si sono mai pentite, continueranno a combattere e a protestare”. Per lei questa “è la partita più importante per la Bielorussia”.

Di Maio: "Liberare i detenuti politici"

“La protezione e la promozione delle libertà di pensiero, di espressione, di unione e di associazione pacifica costituiscono assolute priorità dell'azione internazionale che l'Italia porta avanti per la tutela universale dei diritti umani", ha sostenuto Luigi Di Maio, anche lui intervenuto al webinar. Il ministro degli Esteri ha detto di ritenere “molto importante e significativo” che l'edizione 2020 del premio Sacharov sia andata all'opposizione bielorussa, rivendicando che “con il passare dei mesi nonostante la crescente brutalità della repressione e la rigida chiusura delle autorità bielorusse a un dialogo vero, l'opposizione e la società civile nel paese non hanno arretrato di un passo". “I nostri obiettivi prioritari rimangono la liberazione di tutti i detenuti politici, il ritorno a casa in condizioni di sicurezza degli attivisti esiliati all'estero, l'avvio di un processo politico serio, significativo e inclusivo come unica via verso elezioni libere ed eque e verso una soluzione sostenibile della crisi”, ha aggiunto Di Maio.

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