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Domenica, 28 Aprile 2024
Elezioni europee

Cosa sta succedendo tra Forza Italia e Fratelli d'Italia in Europa

Tajani, Weber e von der Leyen spingono per l'adesione del partito di Giorgia Meloni al gruppo dei Popolari europei per rafforzare la posizione dell'Italia a Bruxelles. Un'ipotesi che non tutti però gradiscono

Fratelli d'Italia dentro il Partito popolare europeo, con Giorgia Meloni posizionata più al centro che all'estrema destra dello spettro politico europeo. Questo il piano che sta emergendo da alcuni mesi, confermato dalle recenti dichiarazioni di alcuni esponenti di Forza Italia, presenti a Bucarest al mega-congresso del Ppe che ha fissato il suo progamma. Ai margini invece resterebbe la Lega di Matteo Salvini, che paga l'alleanza col Rassemblement National di Marine Le Pen. In vista delle elezioni europee la scelta della Meloni di abbandonare il gruppo dei Riformisti e conservatori e aderire al Ppe potrebbe rafforzare ulteriormente il centrodestra e, con quasi 35 seggi potenziali, sottrarlo ai ricatti dei sovranisti e degli anti-europeisti. Bisognerà capire se questo passaggio risulterà gradito anche all'elettorato di Fratelli d'Italia, più propenso a crocifiggere l'Europa che a governarla assumendosi le proprie responsabilità. 

Più peso all'Italia nel centrodestra europeo 

La voce che spinge Fratelli d'Italia nel Ppe arriva da Salvatore De Meo, europarlamentare ed esponente di Forza Italia, che si è recato a Bucarest in occasione del congresso del Ppe in Romania. L'obiettivo è quello di rafforzare l'influenza dell'Italia al Parlamento europeo, ha sottolineato l'eurodeputato ad Euractiv. Con un centrodestra europeo che in base ai sondaggi appare destinato a dominare le prossime elezioni, proiettandosi oltre i 180 seggi, il contributo tricolore al momento attuale sarebbe ridotto all'osso. Secondo le proiezioni di metà febbraio Forza Italia conquisterebbe meno di 5 seggi. Un apporto troppo risicato per avere un peso nella composizione sia del Parlamento europeo che, soprattutto, dell'esecutivo Ue. Mentre in Italia Fratelli d'Italia governa al fianco di Lega e Forza Italia, a Strasburgo gli eurodeputati fedeli a Meloni aderiscono al gruppo dei Riformisti e conservatori (Ecr), mentre i parlamentari che fanno riferimento ad Antonio Tajani sono inglobati nel Ppe. Ancora diversa la posizione della Lega, che aderisce al gruppo sovranista di Identità e democrazia.  

Chi appoggia Meloni nel Ppe

L'idea di "inglobare" Meloni nella famiglia dei popolari sarebbe gradita alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che a Bucarest è stata riconfermata come Spitzenkandidat del Ppe in vista del voto di giugno. Da tempo la politica tedesca sta riflettendo sulla possibilità di aprire la porta dei popolari, il principale gruppo europeo al Parlamento, ad alcuni membri dei conservatori. Meloni e von der Leyen in poco tempo si sono incontrate svariate volte nell'ultimo anno e mezzo, saldando un'intesa che sembrava impossibile fino a poco tempo fa. Al momento la premier italiana ha incassato anche il beneplacito dell'altro leader tedesco del centrodestra: il presidente del Ppe Manfred Weber. Il 4 marzo l'esponente dei cristiano-democratici si è detto pronto a collaborare con Meloni dato che Fratelli d'Italia soddisferebbe i requisiti fissati dai popolari: pro-Europa, pro-Nato e pro-Ucraina. 

Un'idea di Berlusconi 

L'idea di assorbire tutta la destra italiana nel campo dei popolari è stata attribuita al fondatore di Forza Italia, scomparso lo scorso anno. "Silvio Berlusconi aveva pensato a questa soluzione, e Antonio Tajani ha sempre immaginato che il centro-destra italiano, tutto, anche la Lega, potesse trovare un modo per entrare nel Ppe", ha precisato De Meo. Unendo i seggi di Forza Italia e FdI, la delegazione italiana diventerebbe la seconda più grande all'interno del Ppe, dietro quella dei cristiano-democratici tedeschi (Cdu), con oltre 30 seggi stando ai sondaggi attuali.

No a nazionalisti e populisti di Le Pen e Lega 

La prospettiva di assorbire anche la Lega non sembra però rientrare nei piani di chi guida i popolari. "Qui, a casa nostra gli amici di Putin tentano di riscrivere la storia e di dirottare il nostro futuro. Diffondono odio dalle loro tastiere. Non ci devono essere dubbi su che cosa è in gioco in queste elezioni: la nostra Europa, pacifica e unita, viene sfidata come mai prima, da populisti, nazionalisti e demagoghi, che siano di estrema destra o di estrema sinistra", ha affermato Ursula von der Leyen a Bucarest. La presidente della Commissione Ue ha espressamente citato tra le fila di nazionalisti e populisti il Rassemblement National, fondato da Marine Le Pen e guidato oggi da Jordan Bardella, alleato in Europa con la Lega. "I nomi possono essere diversi, ma il fine è lo stesso: vogliono calpestare i nostri valori, vogliono distruggere l'Europa. E 
il Ppe non permetterà mai che questo accada", ha tuonato von der Leyen, provando a segnare un confine tra chi è il benvenuto e chi no nella famiglia dei popolari. 

Un muro contro i socialisti

Non tutti però all'interno del Ppe sono entusiasti di accogliere i partiti conservatori. Alcuni eurodeputati sarebbero più propensi a collaborazioni su settori specifici. Interrogato in relazione ad un'alleanza stabile con Meloni, il vicepresidente rumeno del Ppe Sigfrid Murean ha detto: "C'è ancora molta strada da fare per il suo partito di trasformarsi in termini di leadership e di programma per diventare un partito credibile pro-europeo". In Romania Murean governa in una grande coalizione con i socialisti. È la loro esclusione l'obiettivo principale di una parte dei popolari, per governare l'Europa smarcandosi dal contributo del gruppo S&D, con cui il Ppe ha collaborato nel corso di questa legislatura. "I socialisti non possono pensare di essere, non essendo il primo partito, coloro che decidono cosa si deve fare in Europa. Io personalmente auspico una maggioranza che possa comprendere liberali, popolari e conservatori, che è la maggioranza che mi permise di diventare nel 2017 presidente del Parlamento europeo contro un candidato socialista", ha dichiarato Tajani nel corso di in un punto stampa a margine del Congresso del Ppe a Bucarest.

Che fine farebbe Forza Italia

Se davvero si realizzasse questo spostamento al centro di Fratelli d'Italia andrebbe capita la reazione degli elettori. La matrice europeista sarà gradita allo zoccolo duro dei nazionalisti di Fratelli d'Italia? E cosa ne pensano gli elettori di Forza Italia? Dopo la morte di Berlusconi, il partito risulta indebolito e cerca ancora una chiara leadership, nonostante lo sforzo di Tajani di tenere insieme i tasselli dei fedelissimi. Molti elettori di centrodestra non si identificano né con le proposte di Meloni né con quelle della Lega, ma lo spazio politico dei moderati sembra assottigliarsi sempre di più e con l'adesione al Ppe di Fratelli d'Italia Meloni potrebbe finire col divorarlo.

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