L’Ue raddoppia i giorni di congedo per paternità, e apre a due mesi di congedo parentale
Le nuove regole trovate in sede negoziale. Prevista anche la possibilità di flessibilità lavorativa
Buone notizie per i novelli papà di tutta Europa: a breve godranno di un congedo più lungo, a cui si aggiunge un periodo di congedo parentale retribuito. Le nuove regole sono state introdotte al termine del negoziato inter-istituzionale tra Parlamento e Consiglio Ue. Sì, stanno per essere introdotte novità che intendono permettere di conciliare di più e meglio carriera e vita privata. E l’ha voluto l’Europa.
Giorni retribuiti
Il primo dei principali cambiamenti è l’aumento da cinque a dieci giorni lavorati del congedo di paternità retribuito per i padri e i genitori secondari equivalenti (laddove un secondo genitore è riconosciuto dalla legislazione nazionale) al momento della nascita o dell'adozione del figlio. Un periodo che deve essere pagato “non meno” del livello dell’indennità di malattia.
Viene poi stabilito il diritto a due mesi di congedo parentale non trasferibile e retribuito. Spetterà agli Stati membri fissare “un livello adeguato” di pagamento o indennità, vale a dire tale da “consentire un tenore di vita dignitoso”, così da incoraggiare entrambi i genitori a prendere congedo. Su richiesta dei ministri degli Stati membri, è stato previsto che a livello nazionale un lavoratore riceverà un pagamento o un'indennità di “almeno il 65% della retribuzione netta”, per almeno 6 mesi di congedo parentale per ciascun genitore.
Maggiore flessibilità lavorativa
Prevista infine maggiore flessibilità lavorativa. I genitori possono richiedere un adeguamento ai loro modelli di lavoro, compresi, “ove possibile”, orari e turni flessibili e la possibilità di lavorare da casa. Le nuove proposte dovranno essere formalmente approvate dalla plenaria e dal Consiglio. Le nuove regole sul congedo di paternità entreranno dopo tre anni dal via libera, quelle sul congedo parentale dopo cinque anni.