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Martedì, 19 Marzo 2024
Lavoro

Johnson aumenta le tasse alle imprese per riparare i danni della crisi, e vola nei sondaggi

Mai l'imposizione fiscale nel Regno Unito è stata così alta da 30 anni a questa parte, ma la spesa pubblica durante la pandemia è stata di 352 miliardi di sterline. E per i cittadini è “giusto” che le grandi aziende paghino di più

Il governo di Boris Johnson ha annunciato il più grande aumento di tasse nel Paese da trent'anni a questa parte, soprattutto alle grandi imprese, per provare e rimettere in sesto le finanze pubbliche messe a dura prova dalla crisi scatenata dalla pandemia di coronavirus. Eppure i britannici non solo sembrano accettare la mossa ritenuta inevitabile, ma la sostengono con forza al punto tale che i conservatori sono volati nei consensi acquistando un vantaggio di 13 punti sul Labour. Un risultati spinto sicuramente anche dal fatto che la campagna di vaccinazione stia andando a ritmi velocissimi, cosa che sta facendo passare in secondo piano gli oltre 120 mila morti e quattro milioni di contagi accertati. Secondo un sondaggio di YouGov il bilancio presentato mercoledì è il più popolare da 12 anni a questa parte, con il 55 per cento delle persone che lo descrive come "giusto".

Il bilancio

La spesa pubblica del Regno Unito dell'ultimo anno è stata altissima. Il Paese ha speso 352 miliardi di sterline per pagare gli stipendi dei lavoratori e provare a sostenere le imprese in difficoltà. Ma ora questi soldi, che hanno creato un deficit del 17 per cento del Pil, devono essere recuperati in qualche modo. Il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, ha presentato due giorni fa una serie di aumenti delle tasse per i prossimi cinque anni per avviare un "accurato" processo di ricostruzione delle finanze pubbliche, promettendo però allo stesso tempo che gli aiuti pubblici continueranno fino a settembre. A essere colpite dall'aumento di tasse saranno soprattutto le grandi imprese con utili al di sopra si 250mila sterline, con l'aliquota per loro che verrà alzata dal 19 al 25 per cento a partire dal 2023, ma per le piccole imprese con utili al di sotto delle 50mila sterline la tassazione rimarrà al 19 per cento. Una mossa che in passato sarebbe stata impensabile per un governo Tory, e anzi chiesta dal Labour di Jeremy Corbyn negli anni precedenti e sempre bollata come inaccettabile dai conservatori. Ma i tempi sono cambiati e ora Johnson sta abbracciando molte delle idee che un tempo avrebbe tacciato di estremismo e socialismo. Nel budget è stata anche congelata la soglia base per l'aliquota dell'imposta sul reddito (quella su cui non si pagano imposte) a 12.500 sterline e l'aliquota più alta (quella a partire dalla quale si pagano percentuali più alte di tasse) a 50mila. In questo modo altri 1,3 milioni di persone saranno portate a pagare le tasse entro il 2026 e un altro milione diventerà contribuenti con aliquote più elevate.

"Misure non popolari ma oneste"

Rimarranno invece invariate fino al 2026 le soglie per le imposte di successione, e altre imposte, così come le esenzioni per i capital gain al di sotto di un certo limite. Il raid contro le grandi aziende dovrebbe portare ulteriori 17,2 miliardi all'anno di entrate fiscali entro il 2025/26 e quasi 50 miliardi nei prossimi cinque anni. Gli aumenti "non saranno popolari, ma sono onesti", ha affermato il responsabile del Tesoro, spiegando che si sarebbe potuto scegliere di "non fare nulla" e trasferire il problema del debito alle nuove generazioni. "Ma questa non è mai stata la strada di un governo conservatore e non lo sarebbe per un cancelliere responsabile", ha detto ancora Sunak, il membro più popolare del governo. Il Cancelliere dello Scacchiere, l'equivalente del nostro ministro dell'Economia, ha anche escluso tagli alla spesa pubblica o aumenti di tasse per i lavoratori, "Non sarebbe giusto", ha aggiunto. Ha causato rabbia però la scelta di concedere un aumento misero di appena l'uno per cento ai lavoratori dell'Nhs, la sanità pubblica nazionale, ritenuti gli eroi della lotta alla pandemia.

Il sondaggio

Ma nonostante tutto questo le decisioni di Londra per i britannici sono state giuste. Secondo il sondaggio di YouGov l'aumento dell'imposta sulle società per le imprese più grandi è sostenuto dal 72 per cento delle persone. Anche le misure meno apprezzate, il congelamento delle tasse sugli alcolici e la garanzia dei mutui al 95%, è stata approvata da oltre la metà degli intervistati. Complessivamente, il 55 per cento delle persone pensa che il bilancio sia giusto, “il punteggio più alto che abbiamo registrato negli ultimi 12 anni”, sottolinea l'azienda specializzata in sondaggi di opinione. Il consenso di Rishi Sunak rimane estremamente alto. La maggioranza (55 per cento) pensa che stia facendo bene come Cancelliere, con solo il 16 per cento che afferma che sta facendo un pessimo lavoro. Anche tra coloro che hanno votato laburista alle ultime elezioni ha una valutazione positiva.

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