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Sabato, 27 Aprile 2024
Lavoro

La Spagna vuole far pagare la crisi ai ricchi: patrimoniale e tasse più alte ai redditi elevati

Con i soldi ricavati interventi anche per migliorare la sanità. Il premier Sanchez: "Vogliamo ricostruire ciò che ci è stato portato via a causa della pandemia di coronavirus e sostenere una ripresa economica che non lasci nessuno indietro"

È un bilancio 'da guerra', contro gli effetti della pandemia, quello presentato dal governo spagnolo per il 2021, che prevede un aumento della tassazione per i ricchi e più fondi per la spesa sociale. Il primo ministro, il socialista Pedro Sanchez e il suo principale partner della coalizione, il vicepremier Pablo Iglesias, leader di Unidas Podemos, hanno annunciato che il governo aumenterà le tasse per le grandi aziende e le persone che guadagnano più di 200mila euro all'anno e che possono contare su un patrimonio di oltre 10 milioni di euro.

“Questo è un budget progressista; è eccezionale per la situazione e per l'ammontare degli investimenti pubblici coinvolti ”, ha affermato Sánchez secondo cui “il primo obiettivo è ricostruire ciò che la crisi ci ha portato via a causa della pandemia. Il secondo è modernizzare il nostro modello produttivo. E il terzo è sostenere il nostro stato sociale ". Con i soldi che dovrebbero entrare nelle casse dello Stato grazie a questi interventi, gli aiuti di Stato alle piccole e medie imprese e all'industria del turismo aumenteranno del 150%. Anche la spesa per il settore sanitario verrà aumentata del 150%. Sanchez ha affermato che l'obiettivo delle misure è quello di smorzare gli effetti della crisi del coronavirus, modernizzare l'economia e rafforzare lo stato sociale allo scopo di sostenere una "ripresa economica che non lasci nessuno indietro".

Il budget 2021, che ora dovrà essere approvato dal Parlamento, prevede una spesa complessiva di 196,1 miliardi di euro, di cui 27 saranno presi dagli aiuti dall'Unione Europea: per l'anno in corso il deficit centrale è previsto al 14,1% del prodotto interno lordo, secondo il Fondo monetario internazionale (FMI). Sul reale impatto delle misure decise grava comunque l'incognita legata alla platea piuttosto ridotta dei contribuenti interessati: infatti se l'aumento di due punti dell'Irpef di chi ha redditi da lavoro superiori a 300mila euro interesserà 16.740 contribuenti (lo 0,08% del totale) l'incremento dell'imposta per redditi da capitale oltre i 200mila euro potrebbe toccare circa 20 mila persone per un totale massimo di 36.194 contribuenti, lo 0,17% del totale, secondo i dati forniti dal ministro delle Finanze, María Jesús Montero.

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