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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

I nostri prof hanno gli stipendi più bassi d'Europa?

Un gruppo di docenti italiani lancia un appello al governo per aumentare i salari. Ecco come funziona negli altri Paesi Ue

Meno dei portoghesi, ma anche degli spagnoli e dei francesi. Gli insegnanti italiani sono tra i meno pagati dell’eurozona. Come se non bastasse, il loro stipendio è aumentato di meno di tre punti percentuali negli ultimi cinque anni, mentre altri Paesi, come l’Irlanda, hanno incrementato il salario a maestri e professori di quasi il 20 per cento. Una vera ingiustizia secondo gli oltre 11 mila insegnanti che hanno già firmato una petizione online per chiedere un aumento di almeno 200 euro netti mensili al prossimo rinnovo del contratto. Ma andiamo con ordine. 

Che l’Italia sia uno dei Paesi dell’Europa occidentale che paga meno i suoi insegnanti non è di certo una novità. A mettere in chiaro le cifre aggiornata è stata la Commissione europea, che ha stilato un rapporto di comparazione tra gli stipendi registrati nei principali Paesi del Vecchio Continente. Chi inizia a lavorare dietro a una cattedra nel Belpaese può contare su un salario annuale che va da 29.000 a poco più di 33.000 euro, a seconda del ciclo scolastico e degli studi terminati prima di entrare in servizio. Gli insegnati con più titoli e prossimi alla pensione possono arrivare a guadagnare fino a 40.500 euro. Un ammontare inferiore al salario di partenza dei docenti belgi, che cominciano a lavorare con una remunerazione annuale ben al di sopra dei 45.000 euro. 

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In Germania gli stipendi partono da 60.000 euro per arrivare ben oltre i 70.000. In Francia si parte da oltre 36.500 euro, in Spagna da 30.000, in Portogallo da 32.000. Il rapporto di lavoro dei docenti - regolato in Italia dal contratto nazionale - è migliorato pochissimo negli ultimi cinque anni, con aumenti che vanno dal 2 al 2,6 per cento dei salari annuali. 

Motivi che hanno spinto oltre 11.000 docenti di scuole primarie e superiori a sottoscrivere un appello che gira sul web da quattro giorni. “Noi insegnanti italiani - si legge nella petizione - chiediamo un adeguamento dello stipendio di almeno 200 euro netti mensili”. “Nel marzo 2018 - hanno ricordato gli insegnanti - i sindacati firmarono un aumento vergognoso che non superò gli 85 euro lordi mensili, dopo ben 9 anni di vacanza contrattuale”. “In 12 anni gli insegnanti hanno perso circa il 16% del loro potere di acquisto. Una riduzione che ha cambiato profondamente l’appeal dello status di lavoratore della conoscenza”, hanno aggiunto, alludendo alla rilevanza di un mestiere che, comunque la si pensi sui salari, rimane uno dei più influenti nella vita dei cittadini.

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