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Sabato, 27 Aprile 2024
L'appello / Ucraina

Zelensksy chiede l'adesione "immediata" dell'Ucraina all'Ue. Bruxelles: "Pronti a discuterne"

Il presidente in un video messaggio: "Integrateci senza indugio. È la cosa giusta e sono sicuro che è possibile". Ma l'Alto rappresentante frena: "Non è in agenda"

L'Ucraina ha chiesto un'adesione "immediata" nell'Unione europea. Il presidente Volodymyr Zelensky ha esortato Bruxelles a integrare "senza indugio" il suo Paese che da cinque giorni sta combattendo l'invasione russa. "Ci stiamo rivolgendo all'Ue in merito a un'integrazione immediata dell'Ucraina attraverso una nuova procedura speciale", ha detto Zelensky in un discorso video. "Il nostro obiettivo è quello di essere insieme a tutti gli europei e soprattutto di esserlo su base uguale. Sono sicuro che è la cosa giusta. Sono sicuro che è possibile", ha affermato.

Quello dell'adesione all'Unione è un processo lunghissimo e complicato, che normalmente richiede anni e mai nella storia si è paventata l'idea di una integrazione lampo. Ma a quanto pare Bruxelles sembra disposta quantomeno a prendere in considerazione la cosa. "Il governo ucraino sta preparando la richiesta ufficiale per aderire all'Ue. Ciò vuol dire che la Commissione dovrà prendere una posizione ufficiale" a seguito del ricevimento della richiesta e "significa che anche il Consiglio dovrà prendere posizione. Io penso che il dibattito ci sarà molto presto", ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Il politico belga ha ricordato che il blocco ha già un accordo di associazione "molto potente" con Kiev che potrebbe essere rafforzato.

Ha frenato sulla prospettiva invece, Josep Borrell, l'Alto Rappresentante Ue per la politica Estera, secondo cui la prospettiva di un ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea "Oggi non è in agenda". "Dobbiamo fornire una risposta per le prossime ore, non per i prossimi anni", ha detto il rappresentante della diplomazia comunitaria, spiegando che "l'Ucraina ha una chiara prospettiva europea ma ora dobbiamo contrastare un'aggressione e il mondo non può sopportare il fatto che un Paese potente distrugga il vicino usando le sue capacità militari. Se lo consentiamo è la legge della giungla, la legge del più forte". 

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