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Sabato, 27 Aprile 2024
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Neonazismo e antisemitismo: si dimette l'alleato olandese di Giorgia Meloni

Un giornale pubblica i messaggi d’odio e simpatizzanti con le SS dei giovani militanti del partito conservatore. Thierry Baudet costretto a lasciare dopo le critiche interne: “Ha fatto troppo poco e troppo tardi”

Il politico olandese Thierry Baudet si è dimesso da leader del partito Forum per la democrazia a seguito di una lite interna alla formazione di destra sulle frasi razziste e antisemite comparse sui gruppi social dei giovani militanti. A pochi mesi dalle elezioni politiche olandesi, che si terranno a marzo 2021, il partito alleato di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo si trova così privo del suo leader carismatico che, per alcune settimane nel 2019, era stato capace di portare la formazione conservatrice in cima ai sondaggi sulle intenzioni di voto, con un clamoroso sorpasso sul partito del premier Mark Rutte. A far crollare la leadership di Baudet sono stati gli attacchi arrivati dai suoi stessi colleghi di partito, che lo accusano di aver tollerato comportamenti antisemiti e ispirati all’odio razziale tra le fila della formazione giovanile. 

L'inchiesta 

La resa di Baudet, annunciata con un video su Twitter, arriva dopo giorni di polemiche sugli screenshot riportati dal giornale Het Parool. L’inchiesta giornalistica ha messo in luce i frequenti messaggi antisemiti, filo-nazisti e omofobi scambiati nei gruppi WhatsApp e nelle pagine Instagram della Jongerenorganisatie Forum voor Democratie (JFvD), cioè della federazione giovanile del partito di destra conservatrice. Dai messaggi, riportati solo in parte dalla stampa olandese, emergono simpatie dei giovani militanti per le SS naziste, per i campi di concentramento e per il programma di Governo del partito nazionalsocialista. Sarebbero frequenti, all’interno dei gruppi social, anche le frasi d’odio nei confronti di musulmani e omosessuali. 

Le dimissioni

Investito dallo scandalo, Baudet ha chiesto un’indagine interna sulla JFvD assieme all’auto-sospensione di Freek Jansen, presidente dei giovani militanti e uomo vicino allo stesso ex-leader. “Troppo poco e troppo tardi”, ha risposto a muso duro Annabel Nanninga, esponente di FvD e consigliera comunale di Amsterdam. Di qui le dimissioni di Baudet da leader del partito e la sua rimozione da capolista alle prossime elezioni politiche, anche se la formazione non esclude una sua reintroduzione nelle liste elettorali non appena si saranno calmate le acque. 

Il crollo dei consensi

I guai del partito alleato in Europa con Giorgia Meloni sono iniziati mesi fa con il sostegno di Baudet ai movimenti anti-lockdown, poi sfociati nel negazionismo del virus o nelle teorie cospirazioniste sull’origine del Covid. Di qui un drastico calo nei sondaggi che oggi assegnano al Forum meno del 10%.

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