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Sabato, 27 Aprile 2024
L'accusa / Danimarca

Ministra dell'Ambiente prende 71 voli in 3 anni a spese del governo: è polemica

Nel mirino il conto scaricato sullo Stato dei viaggi da e per l’isola nella quale la donna afferma di risiedere

Aerei usati come auto blu. La ministra dell’Ambiente danese, Lea Wermelin, è finita sotto accusa per aver viaggiato in aereo 71 volte in soli 3 anni, dall’estate del 2019 a quella dell’anno in corso. Le critiche della stampa danese sono piovute sulla 37enne socialdemocratica non tanto per l’impatto ambientale del suo continuo via vai per i cieli del Paese nordico, bensì per chi ha pagato il conto dei suoi voli: lo Stato.

Tutte le tratte finite sotto accusa avevano come partenza o destinazione l’isola di Bornholm, dove Wermelin è residente e afferma di abitare. In effetti, per raggiungere l’isola da Copenaghen le alternative sono poche: o si va in aereo o si passa per la Svezia (in auto o in treno) per poi imbarcarsi in un traghetto verso Bornholm. 

Mentre la scelta di prendere l’aereo non viene messa in discussione, i giornali del Paese hanno preso di mira la scelta di Wermelin di inserire i suoi voli tra le spese del governo. Secondo il tabloid BT, solo 8 dei 71 viaggi erano legati ad attività politiche svolte nell’isola, il collegio nel quale è stata eletta la socialdemocratica, mentre il resto dei voli sono stati effettuati per motivi personali verso quello che la ministra ritiene il suo luogo di residenza. 

Tuttavia, anche se l'indirizzo registrato di Wermelin è a Bornholm, la ministra abita soprattutto a Copenaghen, dove lei lavora e i suoi figli vanno a scuola, mentre sull’isola avrebbe trascorso non più di 100 giorni all’anno del triennio di viaggi finito nel mirino. La legge danese richiede ai residenti di vivere almeno 180 giorni all'anno presso il loro indirizzo registrato. Di qui l’accusa che la ministra non fosse più de facto residente nell’isola e che abbia perciò fatto pagare ingiustamente i suoi viaggi alla collettività.

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Il ministero dell'Ambiente ha però difeso Wermelin affermando che i ministri possono utilizzare mezzi di trasporto diversi dall’auto di servizio, a partire dall’aereo, quando necessario per motivi pratici. Una spiegazione che ha lasciato insoddisfatta la stampa danese, decisa ad andare fino in fondo sulla questione.

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