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Sabato, 27 Aprile 2024
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Migranti trasferiti in Albania: patto "legittimo" per l'Europa che ne definisce i limiti

L'Unione Europea mette la parola fine alle polemiche sul protocollo sui migranti che vengono soccorsi in alto mare da navi italiane definito tra Roma e Tirana: "Non in automatico a bordo di una nave italiana è territorio italiano". Ma sullo sfondo resta la pronuncia della Corte europea dei diritti dell'uomo

L'Unione Europea prende posizione sul protocollo tra Roma e Tirana che prevede la creazione di centri di accoglienza e rimpatrio per immigrati irregolari in due porti sulla costa albanese. Come evidenziato dalla commissione europea tale accordo risulta legittimo secondo il diritto comunitario, seppure con qualche limitazione. Come spiega il portavoce della Commissione europea Eric Mamer "se il migrante arriva in territorio Ue ci sono regole Ue sull'asilo che devono essere applicate. Nel caso di acque internazionali dove il migrante è soccorso da una nave italiana qui si va oltre la legge Ue. A quel punto non è soggetto alla legge Ue nel campo dell'asilo e le migrazioni". "E visto che in questo senso va l'accordo tra Albania e Italia, la cooperazione appare legittima" spiega Mamer.

"È importante il luogo dove opera un'imbarcazione, non il fatto che sia di un Paese o di un altro. Una nave italiana che salva delle persone in acque internazionali non è territorio italiano e quindi europeo. In questo caso non si applica il diritto di asilo comunitario e l'Italia è legittimata a portare queste persone in un altro Paese". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Eric Mamer rispondendo ad una domanda sul patto Italia-Albania. Diversamente "se il migrante viene salvato in territorio italiano, quindi europeo, ci sono le regole Ue sull'asilo che devono essere applicate", ha aggiunto.

"Una volta in Albania la richiesta d'asilo in Italia va trattata nell'ambito della legge Ue", ha aggiunto. "Quello che conta in questo caso è la posizione della nave. Non in automatico a bordo di una nave italiana è territorio italiano", ha evidenziato la portavoce per le migrazioni, Anitta Hipper.

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L'Italia afferma che a processare le domande di asilo non sarebbe l'Albania, ma il nostro Paese attraverso i suoi consolati: se lo status di rifugiato sarà accordato saremo sempre noi ad accogliere il migrante, mentre chi riceverà una bocciatura sarà rispedito nella propria nazione di origine. 

Dal punto di vista del diritto europeo il piano di Meloni sembra quindi compatibile. Ma come nel caso del Regno Unito che si è visto bocciare l'accordo con il Ruanda, questo non esclude una diversa valutazione da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo, dove senza ombra di dubbio il piano finirà. Lì il giudizio potrebbe essere differente, anche se l'Albania è comunque un Paese candidato all'adesione all'Unione europea, e considerato molto più affidabile per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani rispetto al Ruanda.

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