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Sabato, 27 Aprile 2024
Primo ok a Strasburgo

Chi si deve occupare dei migranti: cosa cambia con il nuovo Patto Ue

Primo ok del Parlamento europeo al testo che obbliga tutti i governi ad aiutare gli Stati in difficoltà in caso di emergenza. Gli alleati di Meloni e Salvini contrari agli obblighi di solidarietà

Mentre in Italia passava in prima lettura al Senato il decreto Cutro, il Parlamento europeo ha dato il primo ok al nuovo Patto Ue per la migrazione e l'asilo, la proposta che mira a colmare l'assenza di un vero sistema comune di gestione dei migranti. Tra le tante novità, una interessa particolarmente l'Italia: in caso di "situazione di crisi", tutti gli Stati Ue dovranno offrire assistenza al Paese di arrivo dei migranti. Se le norme approvate oggi a Strasburgo saranno confermate, nei periodi di crisi migratoria tutti i Paesi Ue saranno legalmente obbligati a contribuire in base al loro Pil e alla popolazione, aiutando lo Stato di destinazione dei flussi.

La destra europea divisa

Una proposta che ha incassato il voto favorevole - oltre che del centrosinistra europeo - di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Ma gli europarlamentari italiani dei due gruppi più a destra del Parlamento Ue - Conservatori e riformisti europei (che include Fdi) e Identità e democrazia (Lega) - sono stati gli unici a sostenere il provvedimento. Il voto contrario degli alleati europei di Giorgia Meloni e Matteo Salvini anticipa dunque le tensioni che accompagneranno i negoziati finali sul nuovo Patto Ue sulla migrazione, con l'opposizione di Polonia e Ungheria data per scontata. 

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Screening e identificazione

Tra le altre proposte approvate oggi dall'Europarlamento c'è quella che consentirà, sempre in situazioni eccezionali, di ricorrere ai trasferimenti obbligatori e a deroghe alle procedure di screening e di asilo. Il pacchetto di proposte approvate in prima lettura include inoltre una stretta sullo screening dei cittadini di Paesi terzi alle frontiere Ue: chi non soddisfa le condizioni di ingresso di uno Stato membro sarà soggetto all'identificazione, al rilevamento delle impronte digitali, ai controlli di sicurezza e alla valutazione preliminare dello stato di salute e della vulnerabilità. 

Residenti di lungo periodo

Le nuove regole, se confermate, stabiliranno anche come l'Ue e gli Stati membri agiranno congiuntamente per gestire l'asilo e la migrazione. In particolare, si mira a introdurre nuovi criteri per determinare la responsabilità dei Paesi Ue nel trattamento di una domanda di asilo (i cosiddetti criteri di Dublino) e l'equa ripartizione delle responsabilità. Il nuovo Patto include infine la direttiva sui residenti di lungo periodo che prevede misure per l'accelerazione della concessione dei permessi di soggiorno Ue dopo tre anni di residenza legale e la possibilità di integrare le persone che godono dello status di protezione temporanea. Ai residenti di lungo periodo nell'Ue andrà anche garantito il diritto di trasferirsi in un altro Paese dell'Unione senza ulteriori restrizioni lavorative e i loro figli a carico otterranno automaticamente lo stesso status. Dopo il via libera della plenaria, i deputati potranno avviare i negoziati con il Consiglio Ue e la Commissione sulla forma finale dei testi legislativi.

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