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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'impegno

"L'invasione russa non si ripeta": la Nato promette armi all'Ucraina anche dopo la guerra

Il Cremlino contro Francia e Germania per lo stop ai contatti con Putin: "Tante parole ma nessuna iniziativa"

Il sostegno militare della Nato all'Ucraina non si interromperà con la fine del conflitto. Lo ha annunciato il segretario generale dell'alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, il quale ci ha tenuto a precisare che non basta assistere il Paese attaccato dalla Russia ora che si sta difendendo dall'invasione. Occorrerà invece "garantire che una situazione di questo tipo non si ripeta mai più", ha spiegato Stoltenberg nella sua trasferta di oggi a Helsinki. 

"La cosa più importante adesso è sostenere l'Ucraina", ha detto il numero uno della Nato rispondendo alle domande dei giornalisti. Tuttavia, ha ammesso Stoltenberg, "nessuno può sapere quando finirà guerra". Ma il segretario generale ha già una ricetta per la fase post-bellica: "Dovremo rafforzare le difese dell'Ucraina per impedire che la Russia possa invaderla nuovamente". Stoltenberg è quindi tornato sulla promessa dei Paesi Nato a Kiev di accogliere, prima o poi, l'Ucraina sotto il cosiddetto 'ombrello' euroatlantico. Un impegno di lungo periodo che non porterà ad alcun ingresso di Kiev nella Nato nel breve periodo, ha garantito l'ex premier norvegese oggi alla guida dell'alleanza militare.

Le parole di Stoltenberg sono arrivate nelle stesse ore in cui dal Cremlino sono state espresse parole di irritazione nei confronti dei leader di Germania e Francia. I due Paesi sarebbero colpevoli, a detta del governo russo, di non voler più avere contatti con il presidente Vladimir Putin. Intervistato dalla testata Izvestiya, Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha lamentato che "abbiamo sentito molte dichiarazioni di Scholz e Macron, che hanno affermato che continueranno a parlare con Putin per cercare una via d'uscita dalla situazione. Tuttavia, non ci sono state iniziative di recente".

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"Tutti devono saperlo: non ci sono state richieste o considerazioni su possibili tempistiche per una simile conversazione", ha aggiunto Peskov garantendo che invece il presidente russo sarebbe pronto a cercare una soluzione diplomatica alla guerra in corso, che la Russia si ostina a chiamare "operazione militare speciale".

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