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Domenica, 28 Aprile 2024
L'inchiesta / Germania

Premiato per libri e film su Putin: ma il giornalista era a libro paga del Cremlino

Avrebbe ricevuto 600mila euro da un magnate dell'acciaio membro dell'élite russa. Oltre ai soldi l'autore tedesco ha avuto accesso a viaggi e incontri in esclusiva con il discusso leader

Giornalista, autore e regista pluripremiato, Hubert Seipel è un personaggio molto noto in Germania e le rivelazioni sui pagamenti che ha ricevuto da parte di un oligarca vicino a Vladimir Putin rischiano di rovinare la sua carriera, ma non solo. La cifra emersa da un'inchiesta internazionale parla di almeno 600mila euro in pagamenti provenienti da società legate ad Alexei Mordashov, un ricco imprenditore nonché membro della ristretta cerchia di "amici" del presidente russo. Di queste cifre il giornalista non avrebbe fatto alcuna menzione ai media per cui ha lavorato. Pur trattandosi del primo caso in cui vengono rintracciati pagamenti significativi per un giornalista occidentale da parte di Mosca, lo scandalo potrebbe mettere in crisi vari anelli della catena dell'informazione. Il sospetto è che figure che sostengono il presidente russo possano essersi prodigate in vari Paesi occidentali per garantire una copertura positiva dello zar nei media internazionali. In Germania la questione è anche politica, vista la lunga  dipendenza di Berlino dal gas russo fino allo scoppio della guerra in Ucraina.

I libri sponsorizzati

Secondo i documenti trapelati, Hubert Seipel è stato pagato a rate. I soldi servivano sostenere due libri che tracciano l'ascesa al potere di Putin. Ne emergerebbe un ritratto "solidale" con il presidente russo. Il giornalista si vantava da tempo di essere uno dei pochi ad aver avuto contatti diretti e regolari con il leader del Cremlino. Quasi 100 gli incontri calcolati da Seipel, che ha ammesso di aver ricevuto denaro da conti collegati all'oligarca Alexei Mordashov, imprenditore dell'acciaio e magnate bancario. L'anno scorso l'oligarca è stato anche messo sotto sanzioni per i suoi stretti legami con il Cremlino. Seipel non ha ammesso la cifra di 600mila euro, che è stata ricostruita sulla base di conti trapelati da un'inchiesta internazionale, nota come Cyprus Confidential. L'autore ha affermato che il sostegno ottenuto da Morsashov "riguarda esclusivamente i progetti del libro", sottolineando la sua imparzialità e indipendenza. I libri, scritti originariamente in tedesco, sono due biografie: una del 2015 intitolata "Putin: la visione interna del potere", e un titolo del 2021 "Il potere di Putin: Perché l'Europa ha bisogno della Russia".

Editore all'oscuro

L'editore dei testi, Hoffmann und Campe Verlag, ha affermato di non essere a conoscenza dei pagamenti. Un portavoce ha risposto al Guardian che avrebbero indagato anche in relazione ad altri testi commissionati nel 2013 e nel 2016 in base ad un documentario televisivo realizzato dallo stesso Seipel dal titolo "Ich Putin – Ein Porträt" (I Putin – Un ritratto). In occasione del film, al giornalista era stato concesso accesso esclusivo al presidente, con l'opportunità di seguirlo in tutta la Russia. Le immagini avevano mostrato Putin che caccia in Siberia e mentre attraversa Mosca in limousine, insieme a tutta una serie di scene più "intime" del leader russo. L'emittente Ndr, dopo la prima messa in onda nel 2012, quando il documentario è stato visto da 1,85 milioni di persone, lo ha ritrasmesso altre 51 volte. Anche la Ndr ha affermato di non essere a conoscenza dell'accordo di sponsorizzazione, che costituirebbe un possibile conflitto d'interesse. La rete ha bloccato l'accesso ai film di Seipel fino a nuovo avviso.

Chi è Mordashov

La figura di Mordashov emerge dalla nota pubblicata in merito alle sanzioni adottate dall'Unione europea: è uno dei "membri dell'élite di Putin" che "traeva vantaggio dai suoi legami con i decisori russi". Possedeva una partecipazione nella Rossiya Bank, descritta come il soggetto che presta denaro alla classe dirigente russa, ed era il maggiore azionista di Tui, il più grande tour operator europeo. In seguito alle misure sanzionatorie questo investimento è stato congelato. Poche ore dopo l'invasione dell'Ucraina, il 24 febbraio 2022, nel ristretto gruppo di imprenditori che si riunì al Cremlino c'era anche Mordashov, che si è rifiutato di commentare eventuali pagamenti a Seipel. Il suo portavoce ha parlato di "pratiche commerciali corrette" e di "rigoroso rispetto delle normative".

L'accordo

Seipel aveva già intenzione di scrivere un libro su Putin ed era dotato di un contratto di pubblicazione con la sua casa editrice. Nel marzo 2018 il giornalista firma un accordo di sponsorizzazione con l'amministratore di una società denominata De Vere Worldwide Corp, registrata nelle Isole Vergini britanniche (BVI). A pagare la lauta sponsorizzazione fu Mordashov, sostiene l'inchiesta. Oltre ai soldi Seipel avrebbe ricevuto "supporto logistico e organizzativo" durante le sue ricerche in Russia. Se il libro non fosse mai stato effettivamente pubblicato, non avrebbe avuto alcun obbligo di restituire i soldi. "L'autore non avrà alcun obbligo nei confronti dello sponsor in relazione al progetto (sia rispetto al contenuto che alla composizione del libro o altro) o al suo completamento", era precisato nel contratto. Il denaro versato in due rate ha poi seguito percorsi tortuosi, passando tramite società offshore che fanno capo all'oligarca russo.

Vecchi sospetti

In una lunga risposta al Guardian, Seipel ha rifiutato di essere dipinto come "un tipo speciale di agente segreto giornalistico", negando di avere una posizione pro-Cremlino e anti-Usa. Ha ribadito inoltre che nessuna prova di "parzialità" è mai stata rintracciata da coloro che gli hanno assegnato importanti premi per i suoi lavori sui media tedeschi. In patria in realtà già all"uscita del primo libro, il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung lo aveva definito "il compagno di Putin", mentre la Süddeutsche Zeitung aveva sostenuto che Seipel si era reso il "rappresentante legale di Putin – cioè escludendo i fatti". In una trasmissione radiofonica tedesca del 2021 , il conduttore gli aveva chiesto se avesse incassato dei pagamenti. Seipel aveva risposto: "Avete perso la testa? No!".

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