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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Guerra in Ucraina

Ora anche il fisco prende di mira gli oligarchi russi pro-Cremlino

La Commissione europea annuncia che le agenzie delle entrate dei Paesi membri lavoreranno con la task force Ue che sequestra i beni di persone e società sanzionate per la guerra in Ucraina

Tra le ‘armi’ Ue contro gli oligarchi più vicini a Vladimir Putin non potevano mancare le temute agenzie delle entrate. Le autorità fiscali dei Paesi membri hanno infatti aderito alla task force Freeze and Seize, letteralmente “congela e sequestra”, messa in piedi dalla Commissione europea per garantire che vengano applicate le sanzioni Ue. Oltre alle misure settoriali e dirette ad avere un impatto sull’intera economia russa, come lo stop al petrolio dal 2023, Bruxelles ha infatti approvato sanzioni individuali contro 1.158 persone e 98 entità, ritenute a vario titolo responsabili dell’invasione dell’Ucraina. 

Il ruolo delle agenzie delle entrate - che lavoreranno assieme, in un gruppo creato ad hoc - sarà quello di portare alla luce eventuali reati fiscali commessi dalle persone e dalle entità russe e bielorusse sanzionate. Se l’accertamento darà esito positivo si procederà al recupero le tasse evase e dunque a facilitare l'attuazione delle sanzioni Ue. La Commissione europea ha annunciato questa mattina il coinvolgimento del fisco dei Paesi membri con l’obiettivo di verificare la presenza di soggetti ed enti sanzionati nei fascicoli fiscali, ma anche “intensificare o intraprendere nuove verifiche o indagini fiscali riguardanti tali persone ed entità”. 

Le autorità dei Paesi membri si sono inoltre impegnate a condividere tra loro e con Paesi terzi le informazioni sugli oligarchi e sulle società nel mirino Ue, aumentando gli sforzi di screening per evitare qualsiasi elusione delle sanzioni. Verrà garantito, si legge in una nota della Commissione, “un elevato livello di vigilanza nei confronti di qualsiasi intermediario che agisca per tali persone ed entità”. 

Finora, ha ricordato la task force Freeze and Seize, i beni congelati agli oligarchi russi ammontano a 10 miliardi di euro, mentre le transazioni bloccate equivalgono a oltre 196 miliardi. Tra le attività portate avanti dalla task force c’è anche quella di esaminare l’utilizzo dei beni confiscati per aiutare a ricostruire l’Ucraina, anche se su questa possibilità devono ancora esprimersi i governi nazionali, alcuni dei quali sono contrari al riutilizzo degli asset tolti dalla disponibilità degli oligarchi.

Più che Riina, potè Putin: ora l'Ue vuole mettere le mani sui beni dei criminali

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