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Domenica, 28 Aprile 2024
Brutto colpo / Germania

L'altro "bonus climatico" finisce malissimo: niente più soldi per auto elettriche e pompe di calore

La Corte suprema tedesca stoppa lo spostamento di 60 miliardi di euro fuori bilancio, perché contrario alle regole sul debito. Con quei soldi Scholz voleva finanziare la transizione energetica

La Corte Suprema tedesca ha annullato un elemento chiave dei piani del governo per affrontare il cambiamento climatico, perché si tratta di soldi messi "fuori bilancio" in violazione della Costituzione. Si tratta di 60 miliardi di euro stanziati per trasformare l'economia, garantendo l'acquisto di pompe di calore, incentivando le auto elettriche e gli investimenti nell'idrogeno. La decisione rappresenta una grave battuta d'arresto per i piani del cancelliere Olaf Scholz che dovrà capire adesso come finanziare la transizione green su cui la sua coalizione (o almeno una parte) ha tanto puntato.

Spostamenti vietati

Originariamente i 60 miliardi di euro erano destinati a contrastare la pandemia di Covid-19 in un fondo fuori bilancio, poi la coalizione guidata da Scholz aveva deciso di spenderli per affrontare i cambiamenti climatici. La Corte costituzionale federale ha stabilito che lo spostamento viola la legge costituzionale tedesca. A fare ricorso erano stati i parlamentari della principale alleanza conservatrice dell'opposizione, guidata dai cristiano-democratici della Cdu, assicurando di voler garantire così la sostenibilità delle finanze pubbliche del Paese. I giudici, in una dichiarazione rilasciata mercoledì15 novembre a Karlsruhe, hanno affermato che il fondo per il clima, che in agosto è stato portato a 212 miliardi di euro per il periodo dal 2024 al 2027, deve ora essere ridotta di 60 miliardi di euro. La sentenza non limita in alcun modo l'importo che il governo tedesco può spendere per affrontare il cambiamento climatico, ma stabilisce dei limiti ai metodi di bilancio che può utilizzare. La Corte ha chiarito anche che i fondi raccolti devono essere spesi nell'anno in cui sono stati autorizzati, per cui il governo non può aggirare queste regole spostandoli in un fondo fuori bilancio.

Vietato indebitarsi troppo

La Corte era chiamata a stabilire era se il governo avesse violato le regole sancite dal cosiddetto freno al debito tedesco, che era stato creato a seguito della crisi finanziaria del 2008. La norma limita il nuovo indebitamento netto annuo allo 0,35% del prodotto interno lordo. Le eccezioni sono consentite ma solo per contribuire ad affrontare i disastri naturali e altre emergenze. Il Bundestag aveva approvato una sospensione del meccanismo per tre anni fino al 2022 per combattere le conseguenze della pandemia da Covid-19, ma la coalizione guidata dai socialdemocratici di Scholz con i Verdi e i liberal-democratici ha successivamente trasferito i prestiti non utilizzati nel "Fondo per il clima e la trasformazione", noto come Ktf. Il valore complessivo è di 60 miliardi di euro. Scholz era stato subito accusato dall'opposizione di aver infranto le regole sul freno al debito.

Freno alla transizione energetica

In base alla sentenza della corte, il governo non è stato in grado di dimostrare che i fondi fossero ancora legati alla lotta alle ricadute della pandemia, in maniera tale da giustificare la manovra. Secondo i giudici la coalizione ha anche violato la Costituzione approvando nuovi prestiti aggiuntivi all'inizio del 2022, quando l'anno di bilancio 2021 era già trascorso. La sentenza potrebbe innescare nuove lotte intestine all'interno del governo. Mentre i liberal-democratici della Fdp da subito avevano insistito sul ripristino del freno al debito, socialisti e verdi sono più aperti ad allentare le regole sui finanziamenti pubblici. Il fondo per il clima è stato creato per sostenere un'ampia gamma di misure per accelerare la transizione della Germania verso un'economia con meno emissioni da anidride carbonica. Prevede l'introduzione di pompe di calore negli edifici, la mobilità elettrica e il finanziamento di infrastrutture per l'idrogeno, reputata la fonte energetica del futuro. Serve inoltre a finanziare investimenti nella rete ferroviaria nazionale e nello sviluppo della produzione di semiconduttori, compresi 10 miliardi di euro in sussidi per un nuovo stabilimento Intel Corp. nella città di Magdeburgo, nella Germania orientale. Bisognerà capire adesso come, privato di "bilanci ombra", Scholz e i suoi alleati riusciranno a portare avanti il loro ambizioso piano.

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