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Sabato, 27 Aprile 2024
Il provvedimento

Dovremo consumare il 20% in meno di antibiotici entro il 2030

I governi dell'Ue hanno dato il loro via libera alla raccomandazione per contrastare la resistenza antimicrobica. Per gli animali, il taglio sarà del 50%

Entro il 2030, gli europei dovranno consumare il 20% in meno di antibiotici rispetto ai livelli attuali. È quanto prevede la raccomandazione proposta dalla Commissione europea e che oggi, dopo il via libera da parte del Parlamento Ue, ha ottenuto anche l'ok del Consiglio, l'organo che riunisce i governi del blocco.

La proposta è volta a combattere il fenomeno della resistenza agli antibiotici (o antimicrobica) che ogni anno comporta 35mila morti in Europa. "Gli antimicrobici sono medicinali di importanza cruciale - scrive la Commissione Ue - Nel corso degli anni, però, il loro uso eccessivo e improprio ha portato a un aumento della resistenza antimicrobica, il che significa che gli antibiotici perdono efficacia e il trattamento delle infezioni è sempre più difficile quando non impossibile". La raccomandazione si concentra su prevenzione e controllo delle infezioni, sorveglianza e monitoraggio, innovazione e disponibilità di antimicrobici efficienti, uso prudente degli antimicrobici e cooperazione tra gli Stati membri e a livello mondiale.

Il testo fissa dei target, definiti insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Il primo è la già citata riduzione del 20% del consumo complessivo di antibiotici negli esseri umani entro il 2030. Per quanto riguarda l'uso degli antibiotici negli animali destinati al consumo umano, la riduzione dovrà essere ancora più netta, del 50%, sempre entro il 2030.

La raccomandazione prevede anche che almeno il 65% del consumo complessivo di antibiotici negli esseri umani sia in linea con la malattia che si intende curare: spesso, infatti, i pazienti utilizzando farmaci inutili al fine della cura, secondo alcune statistiche anche in un caso su due in Italia. Infine, il testo mira a a una riduzione delle infezioni provocate da 3 batteri chiave resistenti agli antibiotici, obiettivo che si applicherà principalmente agli ospedali.

"Accolgo con favore l'adozione in tempi record da parte del Consiglio della nostra proposta - commenta Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare - questo mostra chiaramente che l'Ue è determinata a combattere la resistenza antimicrobica con la massima urgenza, aspetto fondamentale di un'Unione europea della salute forte e capace di proteggere i suoi cittadini. Ora ci siamo dotati di obiettivi chiari per affrontare una grave minaccia sanitaria, che ogni anno costa la vita a 35mila persone nell'Ue. Desidero ringraziare la presidenza svedese per gli sforzi e l'attenzione dedicati a questo tema così importante", conclude. 

Gli antimicrobici sono medicinali di importanza cruciale. Nel corso degli anni, però, il loro uso eccessivo e improprio ha portato a un aumento della resistenza antimicrobica, il che significa che gli antimicrobici perdono efficacia e il trattamento delle infezioni è sempre più difficile quando non impossibile. In aprile la Commissione ha pertanto incluso nel pacchetto farmaceutico una proposta di raccomandazione del Consiglio che contiene misure complementari. La revisione della legislazione farmaceutica dell'UE mira in effetti anche a promuovere lo sviluppo di nuovi antimicrobici innovativi, come pure a garantire un uso prudente degli antimicrobici e a ridurne l'impatto sull'ambiente.

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