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Domenica, 28 Aprile 2024
Crisi Russia-Ucraina

Congelare i beni all’estero di Putin e Lavrov: ok dei ministri Ue alla sanzione simbolica

È difficile che i due politici russi siano titolari di beni in Europa a loro riconducibili direttamente. Ma la mossa è una svolta nel rapporto tra Bruxelles e Mosca

I ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles per discutere per la seconda volta in tre giorni di sanzioni alla Russia, hanno approvato il congelamento dei beni in Europa di proprietà del presidente russo Vladimir Putin e del suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov. La notizia, riportata a fine mattinata dal Financial Times, è stata confermata oggi dal responsabile della diplomazia di Bruxelles.

“Personalmente sono molto favorevole” alle sanzioni dirette ai due politici russi, “ma l'importante non è quello che penso io”, ha detto Josep Borrell prima dell’incontro. L’ultima parola spettava ai ministri degli Esteri e “la procedura richiede l’unanimità”, ma “salvo sorprese Putin e Lavrov saranno sulla lista”, ha concluso l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera. Al termine della riunione, Borrell ha confermato il provvedimento spiegando che "questo è un passo molto importante, i soli leader mondiali sanzionati dall’Ue sono: Assad, Lukashenko e ora Putin".

La mossa è principalmente di valenza simbolica, dal momento che difficilmente il presidente russo e Lavrov avranno risorse o beni personali all’estero o a loro direttamente riconducibili. Tuttavia, servirà per segnare il cambio di marcia nelle relazioni tra l’Ue e il Cremlino.

Bruxelles ha cercato fino all’ultimo di convincere Putin a sedersi al tavolo della diplomazia per trovare una soluzione politica alla crisi con l’Ucraina. L’aggressione armata del Paese dell’ex impero sovietico accusato di aver voltato le spalle a Mosca per avvicinarsi verso l’Occidente e aderire alla Nato ha avuto invece l’effetto di convincere le cancellerie europee sull’impossibilità - almeno per il momento - di perseguire la via diplomatica.

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, nei giorni scorsi aveva accusato l'Europa di non essere stata abbastanza dura e rapida nel sanzionare la Russia. Con le forze di Putin alle porte di Kiev, Zelensky ha affermato che l'Ue ha la capacità di dissuadere la Russia da ulteriori aggressioni, ma anche che sia l’Unione che gli altri alleati occidentali non hanno fatto abbastanza. Parole molto dure che hanno convinto i governi europei a prendere tale decisione che - seppure simbolica - metterà ulteriore pressione internazionale sulla Russia di Putin. 

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