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Sabato, 27 Aprile 2024
Vaccini

"Il vaccino AstraZeneca dura più di Pfizer, ecco perché nel Regno Unito le cose vanno meglio”

Le dichiarazione del ceo dell'azienda farmaceutica Soriot: "Errore non dare nostro farmaco agli anziani"

Il vaccino di AstraZeneca potrebbe essere il motivo per cui la situazione epidemiologica nel Regno Unito è migliore rispetto a buona parte dei Paesi dell'Unione europea, che hanno invece puntato massicciamente su Pfizer e, un po' meno, su Moderna per immunizzare la loro popolazione dopo le polemiche sulle mancate consegne delle dosi da parte dell'azienda anglo-svedese e i casi di decessi legati al farmaco sviluppato da Oxford. Lo sostiene l'amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, in una intervista al Telegraph

Secondo Soriot, l'Ue e i governi dei 27 Paesi membri avrebbero commesso un errore nel vietare l'uso del vaccino in particolare per gli anziani, nonostante il parere dell'agenzia europea del farmaco,l'Ema, che aveva approvato l’uso del siero britannico per tutte le fasce d’età nel gennaio 2020. In Germania, Italia e Francia, l’inoculazione agli over 65 era stata bloccata, per mancanza di dati sufficienti circa la sua efficacia sulla popolazione anziana. C’era poi stato un dietrofront in primavera, ma a quel punto tra gli accordi con Pfizer e Moderna, e la resistenza della popolazione al vaccino di Oxford, la somministrazione di AstraZeneca è rimasta al palo. Non nel Regno Unito, che invece ha raggiunto milioni di somministrazioni di AstraZeneca per tutti i gruppi d’età, tra l'altro in tempi più rapidi di gran parte dei Paesi Ue.

Soriot sostiene che proprio questo ritardo potrebbe essere il motivo alla base della reintroduzione delle restrizioni e del nuovo aumento dei casi in tutta Europa. Intervistato dalla Bbc, ha dichiarato: “Ci sono due dimensioni in questa risposta immunitaria: una è la risposta anticorpale e una è la cosiddetta risposta delle cellule T (o linfociti T). La risposta anticorpale è ciò che guida la reazione immediata o la difesa del corpo quando si viene attaccati dal virus. La risposta delle cellule T impiega un po’ più di tempo ad arrivare, ma in realtà è più duratura”. Infatti, ha aggiunto, “tutti si concentrano sugli anticorpi, ma gli anticorpi si vedono diminuire nel tempo”.

Soriot ha sottolineato che “è davvero interessante quando si guarda al Regno Unito, lì c’era un grande picco di infezioni, ma non così tanti ricoveri rispetto all’Europa”. Lo scorso lunedì, la Germania ha registrato il secondo maggior numero di casi giornalieri al mondo, quasi 49.500, con 204 decessi. Di contro, il Regno Unito era terzo (41.365 contagi), ma ha riportato 45 morti. Al 14 novembre, i ricoverati in terapia intensiva in Germania erano oltre 3mila contro i 923 del Regno Unito. Sia la cancelliera tedesca Angela Merkel che il presidente francese Emmanuel Macron avevano sconsigliato pubblicamente di utilizzare il vaccino di AstraZeneca sugli anziani. “Non sto dicendo che c’è stato un errore da parte di qualcuno”, ha messo le mani avanti Soriot: “Sto solo dicendo che ci sono molti dati che devono ancora essere resi disponibili e che non abbiamo”.

“Quello che sto dicendo – ha aggiunto – è che le cellule T contano, e in particolare per quanto riguarda la durata della risposta, soprattutto nelle persone anziane, e questo vaccino ha dimostrato di stimolare le cellule T in misura maggiore nelle persone anziane”. Così “non abbiamo visto molte ospedalizzazioni nel Regno Unito: molte infezioni, sicuramente, tutti ne parlano. Ma ciò che conta è: sei gravemente malato o no, sei ricoverato o no? E non abbiamo visto molti ricoveri”.

La tesi di Soriot, a ogni modo, non sembra trovare molti riscontri da parte della comunità scientifica. Matthew Snape, ricercatore dell'Università di Oxford, ossia lo stesso ateneo che ha sviluppato il vaccino di Astrazeneca, ha spiegato al Guardian che in base ai suoi studi, è vero che la prima dose di AstraZeneca "induce una migliore risposta dei linfociti T" rispetto ai vaccini mRna (Pfizer e Moderna), ma questa differenza si riduce dopo la seconda dose. Ecco perché, a suo avviso, "le migliori risposte dei linfociti T sembrano arrivare se si somministra una prima dose del vaccino AstraZeneca seguita da Pfizer", ha detto. Non a caso, per la terza dose, il Regno Unito sta puntando proprio su Pfizer e Moderna. 

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