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Sabato, 27 Aprile 2024
Il colosso nega le accuse / Belgio

Il colosso cinese Alibaba è indagato per attività di spionaggio in Europa

La multinazionale nega le accuse, ma il Servizio di Sicurezza dello Stato belga (VSSE) ritiene che la presenza di Alibaba "costituisca un punto di attenzione"

Alibaba come arma di spionaggio cinese. Ne sono convinti i servizi di sicurezza del Belgio che stanno monitorando il principale hub logistico in Europa della multinazionale privata con sede ad Hangzhou. L'azione è stata avviata in seguito al sospetto che Pechino stia sfruttando la sua crescente presenza economica nell'Europa occidentale per portare avanti attività di intelligence.

Stando a quanto riportato dai servizi di sicurezza belgi al Financial Times, l'attività di controllo si concentra nella divisione logistica di Alibaba con sede presso l'aeroporto cargo della città di Liegi, il quinto più grande d’Europa, per individuare "possibili attività di spionaggio o interferenza" da parte di entità cinesi, tra cui Alibaba. Un'area di controllo include l'introduzione di sistemi software che raccolgano informazioni economiche sensibili. 

Quello di Liegi è l'unico centro logistico europeo gestito da Cainiao, di cui Alibaba detiene il 63 per cento delle azioni. L'azienda partecipata dal colosso di e-commerce gestisce principalmente beni venduti direttamente ai consumatori europei attraverso il sito di shopping online AliExpress. Il polo logistico di Liegi si trova in un'area industriale dove i dipendenti caricano e scaricano le merci dagli aerei e le trasportano direttamente nell'hangar di 30mila metri quadrati per essere smistate e spedite. Ma le ambizioni di Cainiao sono alte. La società sta richiedendo un permesso per triplicare la dimensione dei suoi magazzini e portarli a 100mila metri quadrati.

La presenza di Alibaba a Liegi è il frutto di un accordo firmato con il governo belga nel 2018, con lo scopo di lanciare un hub commerciale di e-commerce che includerebbe anche investimenti nelle infrastrutture logistiche per 100 milioni di euro. Per il governo della Vallonia i finanziamenti di Alibaba erano una manna dal cielo, perché avrebbero aiutato a sollevare l'economia in difficoltà della regione. Ma a distanza di ormai cinque anni, le cose sono cambiate. Lo scorso luglio, infatti, è entrata in vigore nel Paese europeo una nuova legge per controllare gli investimenti stranieri nelle infrastrutture critiche.

Il colosso dell'e-commerce cinese nega le accuse, ma il Servizio di Sicurezza dello Stato belga (VSSE) ritiene che la presenza di Alibaba "costituisca un punto di attenzione" a causa della legislazione che obbliga le aziende cinesi a condividere i propri dati con le autorità e i servizi di intelligence cinesi. "La Cina ha l'intento e la capacità di utilizzare questi dati per scopi non commerciali", hanno affermato i servizi di sicurezza belgi al quotidiano britannico.

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