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Venerdì, 26 Aprile 2024
Green deal

Terreni agricoli e boschi ‘arruolati’ dall’Ue per ridurre la Co2: primo sì di Strasburgo

Via libera del Parlamento europeo alla proposta per aumentare l’assorbimento di gas serra grazie all’uso del suolo

Il Parlamento europeo ha approvato il testo sull’uso dei terreni agricoli per la lotta al cambiamento climatico. La proposta mira a sfruttare i cosiddetti ‘pozzi naturali’ di assorbimento del carbonio per ridurre la CO2 rilasciata nell’aria dalle attività inquinanti, come i trasporti, l’industria e la stessa agricoltura, soprattutto con l'allevamento di animali. Gli eurodeputati hanno sostenuto la proposta della Commissione per portare l’obiettivo Ue di assorbimento netto di gas a effetto serra all’equivalente di almeno 310 milioni di tonnellate di CO2.

Tale aumento - secondo le previsioni di Bruxelles - porterebbe di fatto l’impegno di riduzione Ue dei gas a effetto serra al 57% entro il 2030, due punti percentuali in più rispetto al traguardo del 55% che dà il nome al pacchetto di provvedimenti Fit-for-55. Per raggiungere tali obiettivi, l’Ue ‘arruolerà’ i terreni agricoli e forestali per invertite "la situazione attuale preoccupante” determinata dal dato che "i pozzi di assorbimento del carbonio sono in fase di deterioramento, mentre dovrebbero essere non solo preservati, ma anche potenziati per consentire all’Ue di conseguire gli obiettivi climatici e ambientali”, si legge nelle motivazioni del provvedimento. 

Il testo riconosce anche il ruolo dell'agricoltura e della silvicoltura nelle loro funzioni economiche, sociali e ambientali per la società. Gli incentivi per ridurre i gas a effetto serra saranno dunque “in linea con la garanzia della sicurezza dell'approvvigionamento e di un chiaro impegno nei confronti dell'Europa”.

Gli eurodeputati hanno inoltre proposto di istituire un meccanismo relativo alle perturbazioni naturali a disposizione di quei Paesi Ue che non sono stati in grado di raggiungere i loro obiettivi annuali a causa di eventi come gli incendi boschivi. Infine, i parlamentari hanno ribadito la loro posizione secondo cui i pozzi di carbonio naturali sono fragili e volatili e quindi, contrariamente alla proposta della Commissione, non dovrebbero essere messi in comune con le emissioni del settore agricolo. Il Parlamento - dopo l'ok al testo - è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio, l'istituzione Ue che rappresenta i governi nazionali.

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