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Domenica, 28 Aprile 2024
La proposta

Autorizzata la caccia al lupo: cosa cambia

La Commissione europea, su pressione degli allevatori di diverse regioni Ue, elimina la protezione speciale per la specie

Il lupo non sarà più specie "strettamente protetta" e pertanto potrà essere cacciato. È quanto prevede la proposta della Commissione europea che accoglie così le richieste degli allevatori, che da tempo chiedono di poter dare la caccia a questo animale, a oggi vietata in tutta l'Ue, per proteggere il bestiame dagli assalti sempre più frequenti. 

Lo status di protezione del lupo nasce in seguito alla Convenzione internazionale di Berna del 1979, varata per fermare la scomparsa di questa specie nel mondo. Una legge europea del 1992, la direttiva Habitat (recepita in Italia nel 1997), ne proibisce la cattura, l'uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione, promuovendo al contrario politiche di conservazione.

Tali politiche, secondo un recente studio, hanno funzionato nel tempo: da popolazioni molto piccole negli anni '70, il loro numero è aumentato del 1.800% fino ai 20mila individui di oggi. "Oggi la specie è presente in tutti i Paesi dell'Europa continentale, con alcuni Paesi che ospitano grandi popolazioni di oltre 1.000 individui", scrive la Commissione Ue. "La continua espansione ha portato a crescenti conflitti con le attività umane, in particolare per quanto riguarda i danni al bestiame causati dal lupo", prosegue Bruxelles. "Sebbene l’impatto sia modesto a livello dell'Ue e il danno complessivo al bestiame appaia tollerabile a livello nazionale, la sua concentrazione a livello locale porta a una forte pressione su alcune aree e regioni", spiega l'esecutivo europeo. Da qui la decisione di declassare il lupo da specie "strettamente protetta" a allo status di "protetta". 

La perdita dell'avverbio "strettamente" apre la porta alla caccia, seppur con alcuni paletti. "La caccia a tale specie deve essere attentamente regolamentata dagli Stati membri poiché sono ancora obbligati a garantire che venga raggiunto e mantenuto uno stato di conservazione favorevole per le popolazioni nelle loro regioni biogeografiche", avverte la Commissione. 

La proposta adesso passa nelle mani dei governi Ue, che dovranno dare la loro approvazione finale. Già in diversi Stati membri, dalla Germania e alla Svezia, le autorità locali hanno concesso delle deroghe rispetto ai divieti imposti dalla direttiva Habitat e dalla Convenzione di Berna. "Il ritorno dei lupi è una buona notizia per la biodiversità in Europa. Ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale soprattutto per il bestiame", dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Sono profondamente convinto che possiamo e troveremo soluzioni mirate per proteggere sia la biodiversità che i nostri mezzi di sussistenza rurali", aggiunge la leader Ue.

A Bruxelles, c'è chi sostiene che dietro il declassamento del lupo ci sia lo zampino proprio di von der Leyen. Esattamente anno fa, un lupo aveva fatto irruzione nella tenuta della presidente in Bassa Sassonia (Germania) uccidendo il suo amato pony Dolly. Dopo quell'incidente, il dossier sui lupi, già avviato su richiesta del Parlamento europeo, ha avuto un'accelerazione. Fino alla proposta di oggi.

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