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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salvaguardia ambientale

Le politiche di conservazione funzionano, "eccitante" ritorno di lupi e orsi bruni in Europa

Le dimensioni di queste popolazioni, e la loro distribuzione geografica, sono aumentate considerevolmente grazie ai progetti di salvaguardia

Grazie alle misure di protezione, al ripristino degli habitat e alla reintroduzione, molti predatori stanno tornando a popolare boschi e foreste in Europa, tra cui il lupo, l'orso bruno e l'aquila di mare. La buona notizia arriva da uno studio che ha esaminato i dati relativi a 50 specie selvatiche (24 mammiferi, 25 uccelli e un rettile) le cui dimensioni della popolazione e la cui distribuzione geografica sono aumentate negli ultimi 40 anni, per mostrare l'efficacia delle misure messe in atto.

“La stragrande maggioranza si è ripresa grazie agli sforzi dell'uomo", ha dichiarato Louise McRae della Zoological Society of London (Zsl), uno degli autori del rapporto European Wildlife Comeback, commissionato da Rewilding Europe. "In qualità di ricercatore che lavora sulla biodiversità globale e osserva le tendenze globali, può essere piuttosto deprimente ascoltare le ultime statistiche, ma questo rapporto è davvero entusiasmante, incoraggiante e ispira persone come me a continuare a fare ciò che stiamo facendo".

Per quanto riguarda le aquile di mare, il loro numero è aumentato del 445% tra il 1970 e il 2018. Attualmente si contano 12.500 coppie in gran parte dell'Europa. Questo aumento è stato reso possibile dalla protezione legale e dal divieto di utilizzare pesticidi dannosi. Lo stesso vale per i grandi predatori, come lupi e orsi, anche se, come sottolinea il rapporto, la loro persecuzione da parte dell'uomo è ancora un grande rischio. Le popolazioni di orsi sono aumentate del 44% dal 1960, grazie a una migliore protezione legale.

I lupi, invece, hanno compiuto una clamorosa rimonta. Da popolazioni molto piccole negli anni '70, il loro numero è aumentato del 1.800% fino ai 17mila individui di oggi. "La coesistenza con specie come i carnivori è sempre una sfida, ma l'atteggiamento sta cambiando: stiamo ancora imparando a vivere accanto a queste specie", ha dichiarato Louise McRae. Ma nonostante questi risultati incoraggianti, lo studio ci ricorda che la fauna selvatica sta scomparendo a un ritmo allarmante in tutto il mondo. Un milione di specie sono minacciate di estinzione e la maggior parte dei paesaggi europei protetti è in cattive condizioni.

Le misure di protezione sono da tempo oggetto di scontri tra i Paesi membri. Secondo una nota all'esecutivo Ue presentata dall'Austria e firmata da altri sei Stati del blocco l'aumento della popolazione dopo l'introduzione della direttiva rappresenta una minaccia per l'allevamento. I firmatari chiedono a Bruxelles maggiore flessibiltà nell’applicazione delle norme.

"Lo status di protezione del lupo è regolato da una direttiva europea vecchia di 30 anni", ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura austriaco Norbert Totschnig in un comunicato, riferendosi alla Direttiva Habitat, entrata in vigore nel 1992. "Nel frattempo, il lupo sta minacciando la nostra industria alpina, agricola e turistica nazionale", ha aggiunto, sottolineando che l'Austria ha visto un aumento del 230% degli attacchi di lupi al bestiame nel giro di un anno, inducendo gli allevatori a tenere i loro animali lontani dai pascoli alpini. Anche altri firmatari della nota hanno segnalato un aumento della popolazione di grandi carnivori, tra cui una triplicazione delle popolazioni di orsi e linci in Finlandia da quando è entrata a far parte dell'UE nel 1995 e un aumento del 20-30% della popolazione di lupi in Francia.

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