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Domenica, 28 Aprile 2024
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Quando e perché dovremo sostituire i nostri condizionatori

Via libera definitivo al regolamento europeo che impone lo stop ai sistemi di refrigerazione e riscaldamento che usano gli F-gas

Nel giro di una decina d'anni, e in alcuni casi anche meno, potremmo essere costretti a dire addio ai nostri vecchi condizionatori. I governi degli Stati membri dell'Unione europea (con l'eccezione dell'Ungheria e l'astensione di Italia e Repubblica ceca) hanno dato il via libera definitivo a due misure legislative che porteranno all'eliminazione dal mercato dei gas fluorurati (detti anche F-gas) e di altre sostanze che causano il riscaldamento globale e riducono lo strato di ozono. Queste norme (due regolamenti per la precisione) avranno un impatto sui sistemi di condizionatori, pompe di calore, frigoriferi e in generale sui sistemi di refrigerazione e riscaldamento in uso nelle abitazioni, negli uffici, nelle fabbriche e sui mezzi di trasporto.

Cosa sono gli F-gas

La parola chiave per capire di cosa parliamo è "F-gas": si tratta di sostanze che vengono utilizzate per lo più nelle apparecchiature sopra citate. Aiutano a riscaldarci, ma purtroppo, sostengono gli scienziati, contribuiscono anche, e non poco, al riscaldamento globale. Per intenderci, l'impatto degli F-gas sul Pianeta è considerato 24mila superiore a quello delle emissioni di Co2.

Che siano un problema lo si sa da tempo: le prime leggi europee per ridurne l'uso risalgono agli anni 2000. L'industria sa da tempo che gli F-gas sarebbero stati prima o poi, se non eliminati del tutto, almeno confinati a un utilizzo ridotto al minimo. E non a caso, già da diversi anni esistono sul mercato dei condizionatori che possono funzionare anche facendo a meno di questi gas. Ma lo sforzo delle imprese del settore per passare ad apparecchi più "sostenibili" non è stato però considerato sufficiente da Bruxelles, che nel 2022 ha deciso di passare al pugno duro, ossia all'eliminazione definitiva degli F-gas.

Cosa prevede la legge

La Commissione europea ha proposto una legge che, dopo una serie di modifiche, molte delle quali richieste con forza dalle aziende del settore, prevede che la produzione di gas fluorurati sia ridotta al 15% entro il 2036, per poi essere eliminata del tutto nel 2050. Un percorso simile è previsto per il consumo di questi gas, che sarà anch'esso ridotto gradualmente per poi essere eliminato del tutto.

Per favorire la transizione, il testo introduce il divieto assoluto di immettere sul mercato una serie di prodotti e apparecchiature contenenti F-gas, come alcuni frigoriferi domestici, refrigeratori, schiume e aerosol. Per quanto riguarda condizionatori e pompe di calore il divieto scatterà nel 2032 per quelli di minore potenza, ossia sotto i 12kW (una prima versione del testo fissava la deadline al 2027), e nel 2035 per gli altri. Per i quadri elettrici i divieti scatteranno nel 2030 per quelli di media tensione (fino a 52 kV inclusi), e nel 2032 per quelli ad alta tensione.

Cosa succederà ai nostri condizionatori?

Cosa succederà quando scatteranno i divieti? Secondo alcune stime riportate dai media nei mesi scorsi, con la nuova legge l'80% dei sistemi di refrigerazione presenti in Italia dovranno essere rottamati nel giro di pochi anni. Le cose, però, non sono esattamente così. Innanzitutto, va chiarito che il regolamento non obbliga i consumatori a sostituire i climatizzatori già in uso, i quali hanno un tempo di vita medio tra i 10 e i 15 anni. Semmai, il problema potrebbe presentarsi quando un condizionatore si guasta rendendo necessaria la rigassificazione dell'apparecchio. In questo caso, se per esempio il condizionatore è di potenza sotto i 12kW, è un vecchio modello che funziona solo con gli F-gas, e siamo nel 2032, allora occorrerà cambiarlo. Ma sul mercato (e quindi nella case degli italiani), esistono già da tempo climatizzatori in cui è possibile sostituire i gas fluorurati con i refrigeranti alternativi, come sottolinea la Commissione europea.

Diverso il parere dell'Epee, la lobby dell'industria della refrigerazione, secondo cui la transizione potrebbe comportare contraccolpi alle imprese e ai consumatori, anche se il testo finale, ammette in una nota, rappresenta un miglioramento rispetto alla stretta iniziale proposta dalla Commissione Ue. I timori dell'Epee sono stati comunque tenuti in considerazione: la legge prevede una clausola per cui, entro il 2029, Bruxelles dovrà presentare una "una valutazione dell’esistenza di alternative economicamente vantaggiose, tecnicamente fattibili e sufficientemente disponibili per sostituire i gas fluorurati". Se la valutazione dovesse mostare problemi per aziende e consumatori, lo stop per condizionatori e pompe di calore potrebbe venire rivisto. Una clausola che ricorda da vicino quella prevista per l'eliminazione dei motori a benzina e diesel. 

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