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Sabato, 27 Aprile 2024
Nuovi lavori

L'Europa a caccia dei nomadi dello smart working: valgono 780 miliardi di euro

Secondo Eurofound, il telelavoro è destinato a crescere. Tra le mete preferite, la Polonia e l'Albania

Altro che fine dello smart working: secondo gli esperti, la sempre maggiore digitalizzazione dell'economia porterà a una progressiva crescita del telelavoro in tutta Europa. E con essa, aumenteranno i cosiddetti nomadi digitali, ossia i lavoratori che si spostano in giro per il mondo alla ricerca del luogo ideale in cui vivere e lavorare da remoto. A oggi, secondo una stima, sono 37 milioni in giro per il globo, di cui 10 milioni nei soli Stati Uniti. E portano con sé un contributo all'economia locale che nel complesso vale 780 miliardi di euro all'anno. Su cui diversi Paesi europei stanno già guardando con interesse 

Secondo le previsioni di Eurofound, il 2023 registrerà un rialzo di questo fenomeno all’interno dell’Ue dopo una leggera flessione nel corso dell’anno precedente. Alla base di questo aumento ci sarebbe ancora una volta la pandemia, o meglio i fondi stanziati dall'Ue per rispondere alla crisi del Covid con il Next Generation EU: uno degli assi principali di questo piano è la digitalizzazione dell'economia. Una transizione che dovrebbe aumentare i posti di lavoro che possono essere svolti da remoto. E di conseguenza, i nomadi digitali.

Se il tasso di crescita di questo gruppo di lavoratori è marcato in Europa, ancor più lo è negli Usa, dove ha registrato un incremento del 20% tra il 2021 ed il 2022. Secondo quanto riportato da Progeu, oltreoceano non solo si contano più di 10 milioni di nomadi digitali, ma un americano su cinque starebbe pensando di intraprendere questa strada.Tra i Paesi che beneficiano maggiormente dell’attività di questi giovani lavoratori troviamo la Polonia, dove la velocità della connessione, insieme ai bassi costi di co-working, fungono da polo attrattivo per questa categoria, e soprattutto l’Albania, dove, oltre ai costi contenuti, gioca a favore la possibilità per i cittadini di soggiornare all’interno dei suoi confini per almeno un anno senza il bisogno di alcun visto.

Con la finalità di deviare questo flusso verso il sud del continente, sull’esempio albanese, diversi Paesi, hanno introdotto una normativa che consente ai lavoratori altamente qualificati di vivere al loro interno con un permesso di soggiorno ottenibile tramite una procedura semplificata. Tra questi c'è anche l'Italia: 
non ci sono dati precisi sul numero di nomadi digitali presenti nel nostro Paese, scrive Euracti, ma l’Associazione ttaliana nomadi gigitali ne ha segnalati almeno 2.200 nel marzo 2022. 

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